29 gennaio 2011

Le società sportive del Terzo Millennio

Quale sarà il futuro delle Società Sportive? Domanda seria e tutt’altro che retorica. Se guardiamo il presente, finiamo per fare i conti con una contraddizione tipica del nostro Paese. Da un lato “tutti” sono d’accordo nell’affermare l’importanza delle società sportive, nel considerarle “cuore” del sistema sportivo italiano, nel sottolineare l’importanza del loro ruolo educativo e sociale. Dall’altro chi ci “vive dentro” (dirigenti e allenatori), spendendo parte importante della propria vita a fare il volontario in una piccola società di quartiere, di paese, d’oratorio si sente spesso «solo e abbandonato», costretto a combattere contro mille problemi quotidiani: dalla burocrazia agli impianti che non ci sono, ai genitori che "rompono", alla fatica di trovare i soldini per iscrivere i ragazzi al campionato e per fare le magliette.

Quale sarà il futuro delle Società Sportive? Domanda seria e tutt’altro che retorica. Se guardiamo il presente, finiamo per fare i conti con una contraddizione tipica del nostro Paese. Da un lato “tutti” sono d’accordo nell’affermare l’importanza delle società sportive, nel considerarle “cuore” del sistema sportivo italiano, nel sottolineare l’importanza del loro ruolo educativo e sociale. Dall’altro chi ci “vive dentro” (dirigenti e allenatori), spendendo parte importante della propria vita a fare il volontario in una piccola società di quartiere, di paese, d’oratorio si sente spesso «solo e abbandonato», costretto a combattere contro mille problemi quotidiani: dalla burocrazia agli impianti che non ci sono, ai genitori che "rompono", alla fatica di trovare i soldini per iscrivere i ragazzi al campionato e per fare le magliette. Ma il futuro cosa porterà? Come saranno le società sportive nel 2015? E nel 2020? E nel 2025? Parlare oggi di «società sportive del terzo millennio» non è tempo perso, è una scelta lungimirante e vincente. Bisogna iniziare oggi a costruire il futuro delle società sportive, invitandole a ragionare e riflettere sulle scelte e le strategie su cui puntare per crescere e migliorare. Un vero e chiaro progetto educativo, dirigenti e allenatori formati, capaci di relazionarsi con territorio e Istituzioni appaiono ormai requisiti indispensabili. Se non ci sono questi non si va da nessuna parte. Ma non bastano. Servono anche altre strategie e indicazioni. Nei prossimi mesi proporremo occasioni per riflettere e confrontarsi sulle «società sportive del terzo millennio». Nel frattempo, a proposito di guardare avanti, mi piace condividere due scelte lungimiranti. La prima è dell’Assessore allo Sport del Comune di Parma. In un recente Convegno dedicato a Parma Città Europea dello Sport l’Assessore Ghiretti ha ufficializzato una scelta coraggiosa: i contributi dell’Amministrazione andranno solo a quelle società sportive che non faranno selezione tra i ragazzi. Più bello, chiaro e coraggioso di così. La seconda è del Csi. Stiamo lavorando ad una certificazione di qualità delle società sportive. Una sorta di prestigioso “bollino blu” da assegnare a quelle realtà che veramente vivono il progetto educativo e la proposta dell’Associazione. Un bollino blu che non sia una questione di prestigio. Al contrario, un “marchio” che dia benefici concreti e che premi nei fatti chi vuole fare della sua società sportiva una vera agenzia educativa. Serve ancora un po’ di tempo ma ci arriveremo.

L'angolo del Presidente

Le società sportive del Terzo Millennio

Massimo Achini

Presidente Nazionale