Essere “sale” e “lievito” nel mondo sportivo
Il Csi è in ritiro a Coverciano. Nella “tana” della Nazionale, oggi e domani, sono riuniti 100 dirigenti provenienti da 51 Comitati d’Italia. È il terzo anno consecutivo che viviamo questa bella esperienza, un Master impegnativo e ambizioso che si svolge nell’aula magna abitualmente occupata da Prandelli e dintorni. Nel 2009 ci siamo confrontati sul ruolo dei presidenti dei comitati provinciali, nel 2010 abbiamo lavorato sulla comunicazione, chiedendoci come far conoscere in modo più incisivo l’azione educativa del Csi e delle nostre società sportive. Quest’anno affrontiamo il tema del “sistema sportivo italiano”. Il ragionamento è molto semplice. Noi vogliamo che tutto lo sport italiano viva la sua responsabilità educativa. Non ci accontentiamo del fatto che questo avvenga solo nel Csi. Per prima cosa, allora, dobbiamo liberarci del rischio dell’autoreferenzialità. Non vogliamo un Csi che pensi solo a se stesso e che “chiuda i confini” dentro il suo mondo. Vogliamo un Csi capace di essere “sale e lievito” per tutto il mondo dello sport. Un Csi “missionario” che senta la vocazione di portare l’educazione attraverso lo sport in ogni ambito. Un Csi capace di farlo con umiltà, con vero spirito di servizio… ma anche con passione e determinazione. Un Csi capace di incidere e di lasciare il segno nel sistema sportivo italiano di oggi e di domani. L’umiltà non ci manca. Quanti Presidenti delle nostre società sportive o dei nostri Comitati conoscono bene come è organizzato e come funziona il sistema sportivo italiano? Per incidere dobbiamo prima conoscere e capire. Coverciano sarà una buona occasione per farlo. La profezia non ci manca. Abbiamo la responsabilità di “stare un passo avanti” rispetto alla sensibilità educativa dello sport italiano. Quali proposte possiamo mettere sul tavolo, per esempio per valorizzare e difendere le società sportive che non cercano campioni ma che educano i ragazzi? Ci serve confrontarci e ragionare insieme. Coverciano sarà una buona occasione per farlo. Il coraggio non ci manca. Educare alla Vita buona del Vangelo oggi non è facile. Non è facile farlo in “casa propria” (nostre società sportive e nostri comitati). Per essere testimoni nel mondo (anche dello sport) non bisogna avere paura e bisogna avere idee chiare. Coverciano sarà un’ottima occasione per prenderci per mano e per mettere a fuoco strategie. Quello che avverrà nella “tana” della Nazionale è solo un passaggio di un cammino molto più grande. Abbiamo in giro per l’Italia dirigenti del Csi che siedono nelle Giunte e nei consigli provinciali e regionali del Coni. Non siamo lì per scaldare sedie ma per dare il nostro contributo. Con la pazienza, l’umiltà, la saggezza di ogni buon educatore…