Traditi, danneggiati, indignati
Andiamo con ordine.
Traditi perché, scandalo dopo scandalo, il calcio moderno sta rubando i sogni ai ragazzi di oggi.
Noi abbiamo e vogliamo avere fiducia nei confronti del calcio professionistico. L’abbiamo detto più volte: più che criticare ci piace costruire. Per questo abbiamo proposto nuove alleanze chiedendo ai campioni di “sentire” la responsabilità che hanno nei confronti dei ragazzi e “capire” che sono chiamati ad essere “modelli positivi” per i giovani.
Quando tutto ciò non avviene (pur lasciando il beneficio del dubbio finché la giustizia ordinaria e sportiva non avrà emesso il responso), noi ci sentiamo traditi e siamo profondamente arrabbiati.
Traditi da tutti ed in particolare da un ex-atleta che si chiama Signori e che ha iniziato a giocare nel CSI.
Sino a ieri lo citavamo con orgoglio tra i campioni che hanno iniziato in Oratorio. Oggi -anche se virtualmente - l’abbiamo immediatamente radiato dall’Associazione.
Non ci sentiamo solo traditi. Ci sentiamo anche danneggiati.
Danneggiati come cittadini, come sportivi, ma soprattutto come educatori.
Questi scandali del calcio non sono innocui. Rischiano, ogni volta, di vanificare (certo solo in piccola parte) il paziente lavoro educativo che - settimana dopo settimana - allenatori e dirigenti delle società di base costruiscono con amore ed entusiasmo.
Impegniamo migliaia di ore per insegnare i valori della vita attraverso lo sport.
Scoprire che i campioni tradiscono questi valori rende tutto più difficile e complicato.
Per questo ci sentiamo danneggiati.
Ci sentiamo traditi, danneggiati ed indignati.Andiamo con ordine.Traditi perché, scandalo dopo scandalo, il calcio moderno sta rubando i sogni ai ragazzi di oggi. Noi abbiamo e vogliamo avere fiducia nei confronti del calcio professionistico. L’abbiamo detto più volte: più che criticare ci piace costruire. Per questo abbiamo proposto nuove alleanze chiedendo ai campioni di “sentire” la responsabilità che hanno nei confronti dei ragazzi e “capire” che sono chiamati ad essere “modelli positivi” per i giovani.Quando tutto ciò non avviene (pur lasciando il beneficio del dubbio finché la giustizia ordinaria e sportiva non avrà emesso il responso), noi ci sentiamo traditi e siamo profondamente arrabbiati.Traditi da tutti ed in particolare da un ex-atleta che si chiama Signori e che ha iniziato a giocare nel CSI.Sino a ieri lo citavamo con orgoglio tra i campioni che hanno iniziato in Oratorio. Oggi -anche se virtualmente - l’abbiamo immediatamente radiato dall’Associazione.Non ci sentiamo solo traditi. Ci sentiamo anche danneggiati.Danneggiati come cittadini, come sportivi, ma soprattutto come educatori.Questi scandali del calcio non sono innocui. Rischiano, ogni volta, di vanificare (certo solo in piccola parte) il paziente lavoro educativo che - settimana dopo settimana - allenatori e dirigenti delle società di base costruiscono con amore ed entusiasmo.Impegniamo migliaia di ore per insegnare i valori della vita attraverso lo sport. Scoprire che i campioni tradiscono questi valori rende tutto più difficile e complicato.Per questo ci sentiamo danneggiati.Tutti sappiamo come funziona la responsabilità civile. Se uno provoca danni a terze persone deve risarcire. Ma, se non è assicurato, deve pagare di tasca propria.E gli ingenti danni educativi che questa nuova “scommettopoli” provocherà nei confronti dei ragazzi? Bisognerebbe inventare una sorta di Responsabilità Civile Educativa. Qualcuno dovrebbe pagare. Non è questione di soldi, ma di dignità.Chi scandalizza il mondo educativo (non solo sportivo!) fa del male ai ragazzi di oggi e di domani. E questo andrebbe, una volta per tutte, sancito e riconosciuto quale danno educativo.La Giustizia Sportiva forse non ha gli strumenti per farlo. Ma il “buon senso comune” e l’etica di una comunità son convinti che è tempo d’intervenire. Che è giusto pensare a “pene alternative” per obbligare Signori e i suoi amici a lavare e pulire gli spogliatoi di una squadra di ragazzini tutte le settimane per qualche anno ed a sistemare il campo prima di ogni loro partita. O comunque qualcosa di molto simile: un umile servizio allo sport tradito. Ci sentiamo traditi e danneggiati… ma non solo.Dicevamo che ci sentiamo anche e soprattutto indignati.Scandalo dopo scandalo il “bicchiere è quasi pieno”. Chi ama lo sport, i suoi valori, i ragazzi e la loro educazione non ce la fa più a sopportare tutto questo.Dentro il cuore e la mente “nasce” una sorta d’indignazione che fatica sempre più ad arrendersi all’idea che siamo impotenti.Si, ci sentiamo gli “indignados” dello sport!Qualche gesto, qualche “mobilitazione popolare”, qualche “provocazione forte” avremmo proprio voglia di metterla in campo. Da sempre però il CSI vive con coerenza la sua vocazione educativa. Da sempre non ci interessa polemizzare ma costruire e collaborare per risolvere i problemi.A tutto il mondo del calcio professionistico gridiamo: “abbiate coscienza di essere in difficoltà nel trasmettere i valori fondamentali dello sport e della vita nelle vostre società sportive e tra i vostri atleti. Noi, Centro Sportivo Italiano, ci siamo, siamo pronti a collaborare per aiutarvi. Non fate l’errore di non cambiare nulla e andare avanti come prima. È un copione già visto troppe volte in questi anni” Abbiate coscienza che si sta avvicinando il giorno in cui, l’immenso popolo delle società sportive di base, stanco di sentirsi tradito e danneggiato, finirà la pazienza. Ed allora …Vogliamo che questo non accada. Vogliamo piuttosto esporre un fiocco azzurro per indicare che, con l’aiuto di tutti, oggi, memori degli sbagli commessi, nasce un altro calcio.Un calcio che assomiglia a quello delle origini, privo del peccato originale generato dall’egoismo e dall’avidità, capace d’essere modello positivo per i giovani e per la società.Ci vuole coraggio e servono decisioni forti.Ma nel calcio di oggi gli uomini coraggiosi e lungimiranti non mancano. Coraggio. Siamo con Voi.