Quel bollino arancio-blu, sfida e garanzia
Partiamo dai sogni. La speranza è di arrivare in tempi medi (entro il 2012) alla certificazione di “qualità educativa” di ciascuna delle società sportive del Csi. Un bel “bollino arancio-blu” da esporre all’ingresso dell’impianto sportivo come segno di garanzia per dire: «Da noi lo sport è veramente strumento di educazione alla vita». Ci lavoreremo con lo stesso impegno ed entusiasmo che, circa dieci anni fa, aveva segnato la partenza di un’altra grande sfida. Quella di concretizzare un’affermazione contenuta nel nostro progetto culturale e sportivo: «l’attività sportiva è il principio generativo della nostra mission educativa». Una bella frase, ma in concreto cosa vuol dire? Per comprenderlo bisogna tenere conto di tre verità inconfutabili: a noi interessa educare alla vita; ci interessa farlo attraverso lo sport; ci interessa farlo concretamente e non solo a parole o nelle buone intenzioni. Le prime due affermazioni sono facili da spiegare: il nostro vero e unico obiettivo è l’educazione, quindi le attività o iniziative (anche belle e significative) che non hanno questa finalità non ci interessano e non hanno diritto di cittadinanza nel Csi; abbiamo la consapevolezza che lo sport - come strumento educativo - ha veramente potenzialità uniche e straordinarie. La terza affermazione gira intorno al nodo che abbiamo affrontato dieci anni fa. Per realizzare esperienze educative “vere e concrete” servono due ingredienti indispensabili: una passione educativa che in casa Csi è vera e radicata; un’attività sportiva di qualità. Proprio così. Un’attività sportiva seria, ben organizzata, qualificata, con operatori competenti e preparati, è prerequisito indispensabile perché la nostra passione educativa possa incidere nella vita dei ragazzi. Insomma, lo sport educativo non ha niente a che fare con l’approssimazione, la superficialità, il fare le cose con il cuore ma “tanto per fare”. Consapevole di questo, nell’ultimo decennio l’Associazione ha investito tanto in uno sport educativo di qualità. Oggi raccogliamo frutti dei quali siamo orgogliosi. Già il nostro fondatore, Luigi Gedda, negli anni ’50 - aveva dichiarato che «l’attività del Csi non deve avere niente di meno in fatto di qualità tecnico-organizzativa rispetto alla tradizionale attività del sistema sportivo italiano. Deve avere qualcosa in più’ in fatto di cuore, di amore per i ragazzi e di passione educativa». E su questa strada continueremo a camminare.