13 ottobre 2011

Dalla politica sportiva alle politiche attraverso lo sport

Gli Assessorati allo sport sul finire degli anni ‘50 praticamente non esistevano. Solo poche e “illuminate” amministrazioni avevano fatto questa scelta. Poi, a ridosso delle Olimpiadi di Roma del 1960, il Csi organizzò una campagna di opinione e successivamente un Convegno su “sport e comune”, per l’obbligatorietà degli Assessorati allo sport. Quella iniziativa accese la miccia per una riflessione che portò – nel giro di pochi anni – alla nascita degli Assessorati allo sport in tutti (o quasi) i Comuni d’Italia.

Gli Assessorati allo sport sul finire degli anni ‘50 praticamente non esistevano. Solo poche e “illuminate” amministrazioni avevano fatto questa scelta. Poi, a ridosso delle Olimpiadi di Roma del 1960, il Csi organizzò una campagna di opinione e successivamente un Convegno su “sport e comune”, per l’obbligatorietà degli Assessorati allo sport. Quella iniziativa accese la miccia per una riflessione che portò – nel giro di pochi anni – alla nascita degli Assessorati allo sport in tutti (o quasi) i Comuni d’Italia. Bel colpo, non c’è che dire. Bene, oggi ci riproviamo. Serve una scossa positiva nel rapporto tra “sport e istituzioni”. Così abbiamo pensato di organizzare, nel 2012, un convegno dal titolo: “Lo sport sfida la politica”. La sensazione è che, in un tempo di crisi come quello contemporaneo, occorra ripartire da una nuova alleanza tra sport e istituzioni. Inviteremo tutti gli Amministratori pubblici del Paese che sono sensibili a questo tema (a partire ovviamente dagli assessori allo sport). Non solo. In giro per il Paese ci sono“politici illuminati” che credono veramente nelle potenzialità dello sport come strumento prezioso per la realizzazione del bene comune e che stimano davvero il ruolo educativo e sociale delle società sportive. Vogliamo “aprire un tavolo” invitando tutti coloro che hanno voglia di darci una mano, con il loro contributo, per preparare al meglio questo grande appuntamento del 2012. Gli argomenti di cui discutere non mancano. Per noi, ad esempio, una delle questioni fondamentali è passare “dal singolare al plurale”. È finito il tempo di ragionare solo in termini di “politica sportiva”. Serve oggi confrontarsi su quali politiche un’amministrazione intende avviare attraverso lo sport. Quali politiche educative? Quali politiche sociali? Quali politiche sanitarie? Quali politiche di integrazione? Quali politiche ambientali? Ecco allora che lo sport diventa un prezioso strumento trasversale alle varie competenze presenti in una giunta comunale o regionale. Questa, per noi, è la strada del futuro. Se si continua ad andare avanti come si è andati sino ad ora non si farà molta strada. Troppe volte (fortunatamente non sempre) l’Assessorato allo sport viene assegnato (come contentino) a politici che non hanno nessuna conoscenza o competenza in materia e che aspiravano a ben altre deleghe. Troppe volte quella allo sport è considerata una delega minore e conta “ben poco” dentro le strategie di una pubblica amministrazione. Troppe volte l’Assessore allo sport si ritrova ad essere solo e deve “lottare” contro i suoi stessi colleghi della Giunta e dell’Amministrazione per far comprendere la funzione dello sport e il ruolo delle società sportive sul territorio. Troppe volte abbiamo assistito al fatto che le amministrazioni riempiono il mondo dello sport di base di elogi e di pacche sulle spalle, salvo dimenticarsi misteriosamente di esso ogni volta che bisogna prendere decisioni serie o che bisogna avere il coraggio di indicare delle priorità. È arrivato il tempo di cambiare marcia. Il convegno che organizzeremo nel 2012 sarà solo un piccolo seme. Con la speranza che accada quello che è accaduto mezzo secolo fa. Cioè che si pianti un seme capace di portare frutti oltre quello che era lecito sperare.

L'angolo del Presidente

Dalla politica sportiva alle politiche attraverso lo sport

Massimo Achini

Presidente Nazionale