17 novembre 2011

Tra domande e certezze con uno sguardo al futuro


Perché mai mettere mano ad una cosa che funziona? La risposta è semplice e chiara: «Per migliorare, per crescere, per modernizzare, per tracciare il sentiero dei prossimi dieci anni». Sono queste le riflessioni che ci hanno spinto a convocare la prima edizione nella storia del Csi degli “Stati Generali dell’attività sportiva”. È proprio così. La nostra attività sportiva oggi funziona. Funziona bene e ne andiamo orgogliosi. Perciò, ci si poteva tranquillamente abbandonare alla tentazione di lasciare tutto così e crogiolarsi almeno per qualche anno sui risultati acquisiti. Invece no.

Perché mai mettere mano ad una cosa che funziona? La risposta è semplice e chiara: «Per migliorare, per crescere, per modernizzare, per tracciare il sentiero dei prossimi dieci anni». Sono queste le riflessioni che ci hanno spinto a convocare la prima edizione nella storia del Csi degli “Stati Generali dell’attività sportiva”. È proprio così. La nostra attività sportiva oggi funziona. Funziona bene e ne andiamo orgogliosi. Perciò, ci si poteva tranquillamente abbandonare alla tentazione di lasciare tutto così e crogiolarsi almeno per qualche anno sui risultati acquisiti. Invece no. Quella “sana inquietudine” e quella “tensione a fare meglio” che accompagna chi opera su terreni educativi, e che ha sempre ispirato la storia del Csi, ci ha spinto ad un’azione coraggiosa. D’altra parte la società non resta ferma ad aspettarci, e lo sport è un fenomeno in continua evoluzione. Meglio guardare al futuro che rincorrere il presente. Gli Stati Generali vogliono essere, prima di tutto, una grande azione di partecipazione, di dibattito e confronto con tutta la base associativa. Dare voce a tutti i dirigenti dell’Associazione per raccogliere idee, proposte, suggerimenti, su come indirizzare e migliorare la proposta sportiva del Csi. A Rimini, a gennaio, aspettiamo oltre 500 persone provenienti da tutta Italia. Nel frattempo un ampio questionario è già nelle mani dei Comitati Provinciali e il documento preparatorio sarà scritto tenendo conto delle osservazioni di tutti. Nel ragionare insieme partiamo da alcune certezze e da alcune domande. Le certezze. L’attività sportiva è principio generativo di ogni vera esperienza educativa. In altre parole è “la roccia” sulla quale costruire la vita del Csi. Altra certezza. La nostra attività sportiva deve essere di qualità. L’educazione è una cosa seria, non si accontenta mai della mediocrità o del pressapochismo. Altro che “sport alla viva il Parroco”… Quella del Csi vuole essere un’attività sportiva che non ha nulla da invidiare a quella del sistema sportivo italiano. Casomai ha “una marcia in più”… per passione e impegno educativo. E veniamo alle domande. Come rendere più incisiva tutta la nostra attività sportiva? Come dare vita a una giustizia sportiva che superi i tradizionali canoni repressivi per diventare strumento educativo? Come tornare ad essere leader nelle proposte motorie per l’infanzia? Come rafforzare l’attività giovanile? Come fare dell’Oratorio Cup uno dei nostri fiori all’occhiello? Come migliorare “qualità e quantità” della nostra classe arbitrale? Come coniugare al meglio “agonismo e festa” considerandoli entrambi ingredienti fondamentali della proposta educativa? Come migliorare, in chiave educativa, campionati e Gran Premi Nazionali? Ormai è chiaro. A Rimini non si discuterà di dettagli tecnici e organizzativi. Ci confronteremo sul “cuore” della vita del Csi, cercando di individuare (con il contributo di tutti) il percorso sul quale indirizzare la nostra proposta sportiva per i prossimi 10 anni. Bella sfida. Non è vero? 

L'angolo del Presidente

Tra domande e certezze con uno sguardo al futuro

Massimo Achini

Presidente Nazionale