Ripartiamo per il Giro d’Italia dei Comitati
Qualcuno potrebbe dire: «Ma allora è un vizio!?» Credo proprio di sì. Questa Presidenza nazionale a stare lontana dalla periferia e dal territorio non ci riesce proprio. Dopo il “Tour delle Regioni”, che nel 2009 ci ha portato a visitare le 20 regioni del Paese incontrando circa mille dirigenti, quest’anno ci siamo inventati “casa Comitato”. Si tratta in pratica di rifare il Giro d’Italia, questa volta andando direttamente a casa di un Comitato per ogni Regione. Si comincerà il 15 marzo: Udine, Trento, Legnago, Cesena le tappe della prima settimana. Ogni Comitato sarà libero di organizzare come meglio crede la propria tappa. In linea di massima faremo visita ad una società sportiva, incontreremo i dirigenti di quel Comitato, ci sarà una cena di condivisione , e poi la sera un convegno sul tema : «Uno sport per la vita». Siamo orgogliosi di questo secondo “Giro d’Italia”, per due motivi. Il primo: un’Associazione come il Csi è sempre “perifericocentrica”, parolone difficile per dire una verità semplice: le cose più belle, la vera ricchezza, da noi si trova sempre nella periferia. Il Nazionale i veri tesori associativi li deve trovare e valorizzare sul territorio; i Comitati nelle società sportive; le grandi polisportive nelle singole squadre a partire da quelle dei più piccoli. Insomma da noi quello che conta di più è e deve essere sempre ciò che si trova “verso il basso” e non “verso l’alto”. Il secondo motivo di soddisfazione riguarda le relazioni. Non c’è niente da fare: la cosa più bella in assoluto resta incontrarsi, conoscersi, dare un volto ai nomi, gettare semi di amicizia. Sono le relazioni umane che scaldano il cuore e cambiano la nostra vita. Ecco perché mi permetto di proporre la logica del tour a tutta l’Associazione. I Presidenti regionali potrebbero farlo andando ad incontrare direttamente i Comitati della loro Regione, i Presidenti provinciali le società sportive e le parrocchie del loro territorio; i Presidenti di società sportiva le loro squadre e magari i genitori dei ragazzi. Non contano le distanze geografiche. Conta ridurre o azzerare le distanze tra le persone e tra le relazioni umane in ogni ambito e ad ogni livello. Il Csi da sempre promuove la «centralità della persona» attraverso lo sport. Ecco allora che le persone vanno incontrate, conosciute, ascoltate, valorizzate, una scelta che richiede quotidianamente di abbandonare le proprie certezze per mettersi in viaggio. Destinazione: «arricchimento della propria vita».