Sport tra la gente: idea forte da condividere
Solo in seconda battuta ci ricordiamo degli sport motoristici e del ciclismo, due discipline che hanno segnato la nostra storia di italiani. Ogni 4 anni la potente macchina mediatica dell’Olimpiade bussa forte sui nostri schermi e allora tornano in voga la scherma, il nuoto, il canottaggio e tutte le cosiddette discipline “minori”. È un destino bizzarro quello riservato alla parola Sport: se ci chiedono di identificare il tratto distintivo di questo termine pensiamo alla competizione (vittoria-sconfitta) e alle regole che disciplinano le gare per poter definire un vincitore.
In Italia la parola sport è diventata sinonimo di calcio.
Solo in seconda battuta ci ricordiamo degli sport motoristici e del ciclismo, due discipline che hanno segnato la nostra storia di italiani. Ogni 4 anni la potente macchina mediatica dell'Olimpiade bussa forte sui nostri schermi e allora tornano in voga la scherma, il nuoto, il canottaggio e tutte le cosiddette discipline "minori". È un destino bizzarro quello riservato alla parola Sport: se ci chiedono di identificare il tratto distintivo di questo termine pensiamo alla competizione (vittoria-sconfitta) e alle regole che disciplinano le gare per poter definire un vincitore.
Strano perché in Italia "fare qualcosa per sport" significa farlo per divertimento, senza obiettivi e regole precise. Tutti ne parlano e moltissimi se ne occupano, ma spesso con finalità e intenzioni diverse. C'è chi lo fa solo per vincere, chi per essere più sano, moltissimi si limitano a guardarlo, altri lo ignorano completamente. In questo panorama contraddittorio si inserisce l'attività del Csi la cui missione è "Educare attraverso lo sport". Nei miei viaggi per l'Italia ho conosciuto personalmente molti allenatori, arbitri e dirigenti del Csi consapevoli del proprio ruolo di educatori e di potenziali mediatori tra gli indifferenti, le federazioni sportive e la palestre private dove lo sport rischia di essere medicalizzato o appezzato solo per fini estetici. Il Csi può contare sul forte senso comunitario degli oratori e delle parrocchie, dove i riti e le cerimonie possono farci sentire meno soli. Ma proprio la qualità di questi luoghi e la risorsa che rappresentano, può trasformarsi in un limite, se resta imprigionata solo dentro a quelle mura, siano esse quelle degli oratori o delle palestre dove si allenano i tanti tesserati. Il valore più grande che può esprimere questa associazione non è solo la disponibilità dei luoghi fisici ma la condivisione di un'idea "forte" di sport, la presenza capillare nel territorio e l'esperienza accumulata in tanti anni spesi nell'educare attraverso lo sport. A mio parere, la nuova sfida del Csi, per continuare ad assolvere al meglio al proprio compito, è uscire negli spazi aperti della città, andare verso la gente, dialogare con le altre associazioni, con le federazioni sportive e con le istituzioni senza nessun pregiudizio e senza paura di perdersi in questa società contraddittoria.
Andrea Zorzi