Nasce l’adozione sportiva, quella scintilla per andare avanti
Comprensibile, perché si tratta di una proposta “nuova” che nasce oggi. Se avete una società sportiva vi chiediamo di adottare, per tutto l’anno, una squadra di una società sportiva che risiede in uno dei 103 comuni colpiti la primavera scorsa dal terremoto che ha avuto il suo epicentro in Emilia Romagna.
Tutti sanno cosa sono le
adozioni a distanza, e per tutti è facile immaginare quanto possano essere
grandi l'emozione e la gioia di " far crescere" da lontano uno o più bambini.
Non tutti sanno, invece, cosa sono le "adozioni sportive".
Comprensibile, perché si tratta di una proposta "nuova" che nasce oggi. Se
avete una società sportiva vi chiediamo di adottare, per tutto l'anno, una
squadra di una società sportiva che risiede in uno dei 103 comuni colpiti la
primavera scorsa dal terremoto che ha avuto il suo epicentro in Emilia Romagna.
Immagino la domanda: perché questa proposta arriva adesso, dopo alcuni mesi? La
risposta è semplice. Quando si viene colpiti da una tragedia, bisogna sempre
fare in conti con due velocità. C'è un primo momento in cui "tutti ci sono",
dove sull'onda di immagini e notizie che sconvolgono scatta la solidarietà. C'è
poi una seconda fase, in cui i riflettori si spengono, e per le popolazioni
colpite è facile sentirsi sole, con difficili urgenze da affrontare e la
necessità di lottare giorno per giorno per tornare alla normalità. Da sempre il
Csi preferisce esserci e scendere in campo in questa seconda fase.
Lontano dai riflettori e con proposte concrete. Ecco perché realizziamo adesso
il nostro massimo impegno a favore delle società sportive distrutte dal
terremoto di qualche mese fa, che in questo periodo dovrebbero riaprire le
porte per cominciare la nuova stagione. Nell'aderire all'idea di una "adozione
sportiva" cosa si deve fare?
Molto semplice. Prima di tutto raccogliere fondi per permettere alla squadra di
comprarsi le maglie, di pagare l'iscrizione a un campionato, di gestire una
stagione sportiva. Ma questo non basta e non è tutto.
Dovete far loro sentire la vostra amicizia e vicinanza. Invitateli a fare
un'amichevole. Andate a trovarli una volta l'anno. Mettete fuori in bacheca
insieme ai vostri risultati (settimanali) anche quelli della squadra che avete
adottato (in modo che diventi parte della vostra comunità). Costruite ponti di
relazioni significative attraverso lo sport. Ora provate a mettervi dall'altra
parte. Tante di queste società sportive non hanno più nulla. Nemmeno impianti
in cui giocare. Tante palestre sono inagibili.
I campi da calcio sono stati requisiti dalla Protezione Civile e trasformati in
campi d'emergenza. I lavori necessari per "fogne provvisorie" e altre strutture
indispensabili hanno devastato i campi e ci vorranno almeno 2 o 3 anni perché
possano tornare praticabili. La tentazione per chi si trova in queste
condizioni è quella di mollare tutto e di "chiudere" la società. Serve una
"scintilla" che rimetta in gioco la voglia di andare avanti e di lottare. La
scintilla potete essere voi. L'adozione sportiva può generare la voglia e il
coraggio di andare avanti, pur tra un milione di difficoltà. Il Csi quelle
squadre in qualche modo le ha già adottate tutte, offrendo affiliazione e
tesseramento gratuiti. Si tratta di un piccolo gesto, molto significativo. Lo
abbiamo fatto senza far clamore e lo abbiamo fatto facendo mille sacrifici per
trovare la somma economica necessaria. Ora tocca a voi. Parlatene e chiedete ad
ogni vostra squadra di adottare a distanza una squadra "terremotata".
Sono cose che fanno la differenza. Altro
che segnare o meno due gol domenica prossima…