13 dicembre 2012

Un Csi semplice, per fare grandi cose

Rendere semplici le cose difficili. Que¬sto carisma appartiene solo ai grandi dell’umanità. Un po’, però, appartiene anche al Csi. Educare oggi é difficile, lo sport però è capace di farlo con semplicità. Per educare a noi basta un pal¬lone, qualche metro per giocare e allenatori e animatori preparati e con una vera passione educativa. Il resto viene, immediatamente, da sé.

Rendere semplici le cose difficili. Que­sto carisma appartiene solo ai gran­di dell’umanità. Un po’, però, ap­partiene anche al Csi. Educare oggi é dif­ficile, lo sport però è capace di farlo con semplicità. Per educare a noi basta un pal­lone, qualche metro per giocare e allena­tori e animatori preparati e con una vera passione educativa. Il re­sto viene, immediata­mente, da sé. È importan­te partire da questa rifles­sione per comprendere qual è la “mossa a sorpre­sa” che il Csi intende met­tere in campo per realiz­zare cose grandi nei pros­simi anni: tornare ad es­sere un Csi semplice. Ab­biamo bisogno di fare un viaggio di ritorno alla no­stra essenzialità, alle radi­ci e alle motivazioni che hanno portato alla nasci­ta del Csi e di tante nostre società sportive. Dobbia­mo farlo perché, contem­poraneamente, oggi sia­mo pronti per assumerci pubblicamente responsa­bilità importanti. A tutti vogliamo dire: «Il Csi di oggi é pronto a caricarsi sulle spal­le tutte le responsabilità educative del no­stro tempo, a lavorare per cambiare il mondo dello sport, per incidere nel mon­do del welfare e del terzo settore, per es­sere al servizio della Chiesa impegnandosi in frontiera, testimoniando il Vangelo at­traverso lo sport in ogni ambito e luogo». Per farlo abbiamo bisogno di vento e di cemento. Vogliamo respirare nell’Asso­ciazione e nelle società sportive un vento nuovo di entusiasmo, di freschezza, di cambiamento. Un vento che spazza via la rassegnazione e la delusione che caratte­rizza il nostro tempo. Il cemento ci serve invece perché non vogliamo semplice­mente dare una “verniciata educativa” al­la vita delle persone e della società. Vo­gliamo costruire “mattoni associativi”. Vo­gliamo costruire “sulla roccia” il nostro impegno educativo. Per dare più forza al­la nostra azione servono solide radici e pensiero forte. Solide radici vuol dire in­vestire fortemente sulla formazione della nostra classe dirigente. Pensiero forte vuol dire che in questi anni vogliamo rafforza­re la “gamba culturale” del Csi con azio­ni fondanti. Vogliamo riscrivere lo statu­to, l’Itinerario Sportivo Educativo, avvia­re la certificazione di qualità educativa del­le società sportive, rivedere i progetti edu­cativi delle società sportive per renderli più incisivi. Vogliamo approfondire il rap­porto tra sport e fede. Vogliamo soprat­tutto rilanciare e valorizzare lo sport in o­ratorio e difendere i diritti delle società sportive di base. Insomma un Csi dal pen­siero forte, per essere un’associazione for­te. In tutto questo la nostra carta vincen­te resta la semplicità. La storia dell’uma­nità è segnata da persone semplici e gesti semplici. Come non ricordare Giovanni XXIIII, il papa buono, che 50 anni fa, in occasione dell’apertura del Concilio Vati­cano II, di fronte ad una piazza San Pie­tro gremita, si affaccia alla finestra e, pro­nuncia il famoso discorso alla Luna, di­cendo a tutti di volerci bene e di dare una carezza ai bambini tornando a casa. Ge­sti semplici per cambiare il mondo. Il C­si di oggi è un Csi che sa volare alto, con i piedi per terra, guardando alla Luna. E che per Natale chiede a tutti di regalare u­na carezza ai bambini e ai ragazzi che gio­cano nelle nostre società sportive.

L'angolo del Presidente

Un Csi semplice, per fare grandi cose

Massimo Achini

Presidente Nazionale