Un Csi semplice, per fare grandi cose
Rendere semplici le cose difficili. Questo carisma appartiene solo ai grandi dell’umanità. Un po’, però, appartiene anche al Csi. Educare oggi é difficile, lo sport però è capace di farlo con semplicità. Per educare a noi basta un pallone, qualche metro per giocare e allenatori e animatori preparati e con una vera passione educativa. Il resto viene, immediatamente, da sé. È importante partire da questa riflessione per comprendere qual è la “mossa a sorpresa” che il Csi intende mettere in campo per realizzare cose grandi nei prossimi anni: tornare ad essere un Csi semplice. Abbiamo bisogno di fare un viaggio di ritorno alla nostra essenzialità, alle radici e alle motivazioni che hanno portato alla nascita del Csi e di tante nostre società sportive. Dobbiamo farlo perché, contemporaneamente, oggi siamo pronti per assumerci pubblicamente responsabilità importanti. A tutti vogliamo dire: «Il Csi di oggi é pronto a caricarsi sulle spalle tutte le responsabilità educative del nostro tempo, a lavorare per cambiare il mondo dello sport, per incidere nel mondo del welfare e del terzo settore, per essere al servizio della Chiesa impegnandosi in frontiera, testimoniando il Vangelo attraverso lo sport in ogni ambito e luogo». Per farlo abbiamo bisogno di vento e di cemento. Vogliamo respirare nell’Associazione e nelle società sportive un vento nuovo di entusiasmo, di freschezza, di cambiamento. Un vento che spazza via la rassegnazione e la delusione che caratterizza il nostro tempo. Il cemento ci serve invece perché non vogliamo semplicemente dare una “verniciata educativa” alla vita delle persone e della società. Vogliamo costruire “mattoni associativi”. Vogliamo costruire “sulla roccia” il nostro impegno educativo. Per dare più forza alla nostra azione servono solide radici e pensiero forte. Solide radici vuol dire investire fortemente sulla formazione della nostra classe dirigente. Pensiero forte vuol dire che in questi anni vogliamo rafforzare la “gamba culturale” del Csi con azioni fondanti. Vogliamo riscrivere lo statuto, l’Itinerario Sportivo Educativo, avviare la certificazione di qualità educativa delle società sportive, rivedere i progetti educativi delle società sportive per renderli più incisivi. Vogliamo approfondire il rapporto tra sport e fede. Vogliamo soprattutto rilanciare e valorizzare lo sport in oratorio e difendere i diritti delle società sportive di base. Insomma un Csi dal pensiero forte, per essere un’associazione forte. In tutto questo la nostra carta vincente resta la semplicità. La storia dell’umanità è segnata da persone semplici e gesti semplici. Come non ricordare Giovanni XXIIII, il papa buono, che 50 anni fa, in occasione dell’apertura del Concilio Vaticano II, di fronte ad una piazza San Pietro gremita, si affaccia alla finestra e, pronuncia il famoso discorso alla Luna, dicendo a tutti di volerci bene e di dare una carezza ai bambini tornando a casa. Gesti semplici per cambiare il mondo. Il Csi di oggi è un Csi che sa volare alto, con i piedi per terra, guardando alla Luna. E che per Natale chiede a tutti di regalare una carezza ai bambini e ai ragazzi che giocano nelle nostre società sportive.