31 gennaio 2013

Produttori di bene per 3 miliardi di euro

Quanto vale il lavoro delle società sportive? È presto detto. In Italia ci sono 95 mila società sportive, in ciascuna operano mediamente 12 volontari, che minimo danno 5 ore alla settimana ciascuno, per un totale di 225 milioni di ore di volontariato.

Stimando un valore di 15 euro l’ora, ecco che le società sportive regalano al Paese 3,4 miliari di euro l’anno.

A dirlo con dati ufficiali é stato il Censis. A ribadirlo é stato il ministro dello sport, Gnudi, presentando ieri il piano nazionale dell’attività sportiva.

Come sempre quando si presentano questi “documenti”, scopriamo di essere indietro rispetto all’Europa. Un esempio? Il Regno Unito spenderà per l’incremento della pratica sportiva, da qui al 2017, circa 250 milioni di sterline l’anno, per un totale di un miliardo di euro. E l’Italia?

Quanto vale il lavoro delle società sportive? È presto detto. In Italia ci sono 95 mila società sportive, in ciascuna operano mediamente 12 volontari, che minimo danno 5 ore alla settimana ciascuno, per un totale di 225 milioni di ore di volontariato.

Stimando un valore di 15 euro l’ora, ecco che le società sportive regalano al Paese 3,4 miliari di euro l’anno.

A dirlo con dati ufficiali é stato il Censis. A ribadirlo é stato il ministro dello sport, Gnudi, presentando ieri il piano nazionale dell’attività sportiva.

Come sempre quando si presentano questi “documenti”, scopriamo di essere indietro rispetto all’Europa. Un esempio? Il Regno Unito spenderà per l’incremento della pratica sportiva, da qui al 2017, circa 250 milioni di sterline l’anno, per un totale di un miliardo di euro. E l’Italia? Nel 2012 il Ministero aveva a disposizione e ha speso 28 milioni di euro, poco più del 10% del budget inglese. Cambiamo dati.

Impiantistica sportiva: in Italia abbiamo la metà degli impianti di base che si trovano in Francia.

Giovani che fanno sport: in Italia sono più o meno la metà che in Francia. Difficile essere soddisfatti. Ci sono però anche segnali positivi.

Gnudi ha spiegato che il progetto di alfabetizzazione motoria nella scuola, di Ministero e Coni, ha coinvolto oltre 100 mila ragazzi di 6-10 anni.

Ha ricordato lo stanziamento di 2.500.000 euro per rilanciare i Giochi sportivi studenteschi nelle Medie e nelle Superiori. Ha ricordato l’investimento di 23 milioni di euro nel 2013 a favore dell’impiantistica, soprattutto nel Sud. Certo, resta la sensazione che si sia ancora lontani dal comprendere quanto lo sport possa essere prezioso per il Paese e quanto sarebbe utile investire in politiche sociali (sanitarie, di inclusione, educative…) attraverso lo sport. A spiccare davvero resta quel dato sul lavoro gratuito delle società sportive, 3,5 miliardi di bene educativo e di bene comune “prodotto” ogni anno con umiltà, nell’anonimato, spesso dimenticati dalle istituzioni locali. Trovare più risorse nel bilancio dello Stato non sarà cosa semplice. Ma riconoscere con maggiore incisività la dignità di questo servizio al Paese, abbassare i tassi di burocrazia, migliorare almeno un po’ la situazione dell’impiantistica non sarebbe impresa da super eroi, solo un ragionevole impegno, quasi inevitabile per chiunque comprendesse il vero ruolo di queste realtà sul territorio.

L'angolo del Presidente

Produttori di bene per 3 miliardi di euro

Massimo Achini

Presidente Nazionale