Produttori di bene per 3 miliardi di euro
Stimando un valore di 15 euro l’ora, ecco che le società sportive regalano al Paese 3,4 miliari di euro l’anno.
A dirlo con dati ufficiali é stato il Censis. A ribadirlo é stato il ministro dello sport, Gnudi, presentando ieri il piano nazionale dell’attività sportiva.
Come sempre quando si presentano questi “documenti”, scopriamo di essere indietro rispetto all’Europa. Un esempio? Il Regno Unito spenderà per l’incremento della pratica sportiva, da qui al 2017, circa 250 milioni di sterline l’anno, per un totale di un miliardo di euro. E l’Italia?
Quanto
vale il lavoro delle società sportive? È presto detto. In Italia ci sono 95
mila società sportive, in ciascuna operano mediamente 12 volontari, che minimo
danno 5 ore alla settimana ciascuno, per un totale di 225 milioni di ore di
volontariato.
Stimando un valore di 15 euro l’ora, ecco che le società sportive regalano al
Paese 3,4 miliari di euro l’anno.
A dirlo con dati ufficiali é stato il Censis. A ribadirlo é stato il ministro
dello sport, Gnudi, presentando ieri il piano nazionale dell’attività sportiva.
Come sempre quando si presentano questi “documenti”, scopriamo di essere
indietro rispetto all’Europa. Un esempio? Il Regno Unito spenderà per
l’incremento della pratica sportiva, da qui al 2017, circa 250 milioni di
sterline l’anno, per un totale di un miliardo di euro. E l’Italia? Nel 2012 il
Ministero aveva a disposizione e ha speso 28 milioni di euro, poco più del 10%
del budget inglese. Cambiamo dati.
Impiantistica sportiva: in Italia abbiamo la metà degli impianti di base che si
trovano in Francia.
Giovani che fanno sport: in Italia sono più o meno la metà che in Francia.
Difficile essere soddisfatti. Ci sono però anche segnali positivi.
Gnudi ha spiegato che il progetto di alfabetizzazione motoria nella scuola, di
Ministero e Coni, ha coinvolto oltre 100 mila ragazzi di 6-10 anni.
Ha ricordato lo stanziamento di 2.500.000 euro per rilanciare i Giochi sportivi
studenteschi nelle Medie e nelle Superiori. Ha ricordato l’investimento di 23
milioni di euro nel 2013 a favore dell’impiantistica, soprattutto nel Sud.
Certo, resta la sensazione che si sia ancora lontani dal comprendere quanto lo
sport possa essere prezioso per il Paese e quanto sarebbe utile investire in
politiche sociali (sanitarie, di inclusione, educative…) attraverso lo sport.
A spiccare davvero resta quel dato sul lavoro gratuito delle società sportive,
3,5 miliardi di bene educativo e di bene comune “prodotto” ogni anno con
umiltà, nell’anonimato, spesso dimenticati dalle istituzioni locali. Trovare
più risorse nel bilancio dello Stato non sarà cosa semplice. Ma riconoscere con
maggiore incisività la dignità di questo servizio al Paese, abbassare i tassi
di burocrazia, migliorare almeno un po’ la situazione dell’impiantistica non
sarebbe impresa da super eroi, solo un ragionevole impegno, quasi inevitabile
per chiunque comprendesse il vero ruolo di queste realtà sul territorio.