25 aprile 2013

Valorizzare lo sport per tutti una priorità da condividere

Lo sport per tutti rappresenta un bene prezioso per l’umanità. Il Comitato Olimpico Internazionale lo afferma da parecchio tempo. Lo ribadirà con forza in questi giorni a Lima (Perù), dove si sta svolgendo da ieri la XV conferenza mondiale dello sport per tutti.
Ad aprire l’assise è stato Jaques Rogge, presidente del CIO.

Lo sport per tutti rappresenta un bene prezioso per l’umanità. Il Comitato Olimpico Internazionale lo afferma da parecchio tempo. Lo ribadirà con forza in questi giorni a Lima (Perù), dove si sta svolgendo da ieri la XV conferenza mondiale dello sport per tutti.

Ad aprire l’assise è stato Jaques Rogge, presidente del CIO. La sua presenza la dice lunga su quanto il CIO sia impegnato a valorizzare lo sport per tutti come realtà di fondamentale importanza per lo sviluppo dello sport e della società del nostro tempo.

Non potrebbe essere diversamente, ricordando quanto afferma la carta olimpica: "La pratica dello sport è un diritto umano. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport senza discriminazione di alcun genere». Sviluppare lo sport per tutti – è il pensiero del CIO – produce molteplici effetti sociali benèfici: sul piano della salute, dell’educazione, dell’integrazione, della coesione e persino dello sviluppo economico.

A Lima ogni Paese partecipante porterà la sua esperienza e le sue idee. Ecco allora che chiederci come sta lo sport per tutti in Italia diventa inevitabile. Dare una risposta in poche righe é impossibile, offrire qualche spunto di riflessione invece é utile e doveroso.

Partiamo dalle cifre. I numeri dicono che molto si è fatto, se i praticanti regolari costituiscono circa il 23% della popolazione e i “saltuari” sono il 10,2%. Tutto ciò è avvenuto grazie all’impegno dell’associazionismo sportivo, che però non ha avuto il sostegno di una legislazione specifica e la spinta di una visione chiara delle funzioni sociali dello sport da parte delle istituzioni pubbliche centrali.

Gli stessi numeri dicono però che molto resta da fare, pensando soprattutto che un minore di 14 anni su due è fuori dalla pratica sportiva e che il fenomeno dell’abbandono precoce, che riguarda il periodo della piena adolescenza, erode ulteriormente la platea dello sport giovanile.

Al di là dei numeri, sembra decisamente cambiata la prospettiva. L’idea di considerare lo sport per tutti una sorta di sport di serie B  sembra definitivamente tramontata. Da tempo si assiste ad un lento ma progressivo impegno di valorizzazione dello sport per tutti come elemento centrale e decisivo, e non marginale, del sistema sportivo italiano.

Bisogna proseguire con forza e determinazione su questa strada. É bello vedere che nel programma di questo quadriennio olimpico l’importanza dello sport per tutti é stata indicata tra le priorità delle priorità.

Dare forza allo sport per tutti é una sfida che riguarda tutti: Enti di promozione, Federazioni, Discipline associate, Coni, Istituzioni. Portare lo sport in ogni ambito, in ogni luogo, ad ogni persona é la grande partita da giocare. Una partita che  può essere affrontata e vinta solo con un grande gioco di squadra e con grande senso di responsabilità.

Non bisogna ovviamente nascondere che gli Enti di promozione sportiva su questa materia hanno alle spalle una lunga storia fatta di impegno quotidiano, grazie all’impegno di centinaia di migliaia di persone e che perciò, se valorizzati, possono dare un contributo determinante.

A Lima avrò l’onore di rappresentare tutto lo sport italiano. Porterò il nostro entusiasmo e la nostra determinazione nel ribadire che lo sport per tutti rappresenta la grande sfida che il mondo dello sport é chiamato a vincere per essere incisivo nella complessa società del nostro tempo.

L'angolo del Presidente

Valorizzare lo sport per tutti una priorità da condividere

Massimo Achini

Presidente Nazionale