23 maggio 2013

Papa Francesco e il suo orgoglio di essere il nostro capitano

Ieri abbiamo incontrato Papa Francesco. Al termine dell’udienza generale Sua Santità ha ricevuto, insieme alle delegazioni di Roma e Lazio, anche una “rappresentanza” dei bambini che parteciperanno in questo week end alla finale nazionale della Junior Tim Cup. Decisamente bello. Campioni e bambini insieme, allo stesso modo, ad ascoltare le parole del Santo Padre durante l’udienza generale in Piazza San Pietro per poi salutarlo con emozione. Papa Bergoglio ha un sorriso che è insieme disarmante e devastante. Da quando ha messo piede sulla Piazza quel suo volto sereno, sorridente, attento e aperto a tutti, ha trasmesso un sentimento di pace e fraternità che ha travolto tutti.

Ieri abbiamo incontrato Papa Francesco. Al termine dell’udienza generale Sua Santità ha ricevuto, insieme alle delegazioni di Roma e Lazio, anche una “rappresentanza” dei bambini che parteciperanno in questo week end alla finale nazionale della Junior Tim Cup. Decisamente bello. Campioni e bambini insieme, allo stesso modo, ad ascoltare le parole del Santo Padre durante l’udienza generale in Piazza San Pietro per poi salutarlo con emozione. Papa Bergoglio ha un sorriso che è insieme disarmante e devastante. Da quando ha messo piede sulla Piazza quel suo volto sereno, sorridente, attento e aperto a tutti, ha trasmesso un sentimento di pace e fraternità che ha travolto tutti.

Quando al termine dell’udienza si è avvicinato anche a noi, l’emozione era grande. Dopo aver salutato i campioni, tra cui gli allenatori e i presidenti di Roma e Lazio e il presidente della Lega Serie A, allo stesso modo (esattamente allo stesso modo) Sua Santità ha salutato e abbracciato Jacopo e Francesco, i due bambini che avevamo portato lì a rappresentare tutti i bambini che giocano negli oratori italiani. Ha scherzato con loro e li ha abbracciati con una tenerezza che, vista da vicino, ha una travolgente forza di umanità. Abbiamo avuto anche modo di scambiare qualche parola.

Esattamente come capita negli spogliatoi, non sono serviti lunghi discorsi o grandi dissertazioni. Sono bastati uno sguardo e poche chiare e incisive affermazioni per toccare con mano quello che ormai tutti sanno: Papa Francesco allo sport come strumento educativo crede davvero tanto. Gli abbiamo simbolicamente consegnato la fascia di capitano dello sport in oratorio e lui ci ha ringraziato così: «Lo sport è davvero uno strumento importante per l’educazione dei giovani. Chi allena i ragazzi ha la meravigliosa responsabilità di fargli incontrare la vita e il Vangelo. Lo sport è molto importante per la Chiesa. Sono orgoglioso di fare il capitano». Poche parole che regalano una carica e una energia che cancellano ogni fatica e che fanno riesplodere forte la passione educativa nel cuore di tutti e di ciascuno. Quelle poche parole, scambiate durante il “baciamano” al termine dell’udienza non erano rivolte a noi. Erano rivolte a ciascuno (sì, proprio a ciascuno) degli allenatori, dei dirigenti, degli animatori, degli arbitri che quotidianamente si spendono per educare alla vita attraverso lo sport.

Non so come spiegarlo a parole e non so quanto il Papa conosca dell’attività sportiva in oratorio. Ma si capiva benissimo che lui stava pensando a migliaia di persone che operano nelle piccole società sportive tra i ragazzi. Sarebbe bello mettere in ogni spogliatoio delle nostre società sportive una fotografia di Papa Francesco. Sarebbe anche bello decidere oggi che in una giornata della prossima stagione tutte le partite inizieranno con un momento di preghiera negli spogliatoi per sentirsi in comunione spirituale con il Vescovo di Roma.

Sarebbe bello perché il Papa è davvero “amico” dello sport e se potesse andrebbe volentieri a vedere una partita in un campetto spelacchiato dei nostri oratori.

Santità, Ti vogliamo bene. Davvero tanto.

L'angolo del Presidente

Papa Francesco e il suo orgoglio di essere il nostro capitano

Massimo Achini

Presidente Nazionale