Buone notizie per le società sportive
Incredibile ma vero, arrivano dal “Parlamento” e dintorni.
Andiamo con ordine.
La prima buona notizia riguarda la certificazione medica.
Allarme rientrato per quanto riguarda il “decreto Balduzzi” che prevedeva, a partire da settembre, novità in termini di materia di tutela sanitaria che avrebbero creato tanti problemi alle famiglie e fatte diventare matte le società sportive.
Buone notizie per le società sportive.
Incredibile ma vero, arrivano dal “Parlamento” e dintorni.
Andiamo con ordine.
La prima buona notizia riguarda la certificazione medica.
Allarme rientrato per quanto riguarda il “decreto Balduzzi” che prevedeva, a partire da settembre, novità in termini di materia di tutela sanitaria che avrebbero creato tanti problemi alle famiglie e fatte diventare matte le società sportive.
Fortunatamente, grazie al lavoro di “squadra” di alcuni Enti di Promozione alcuni deputati e senatori si sono mobilitati (preziosissimo il lavoro svolto dai parlamentari Fossati e Molea) per far passare in Senato un emendamento che ha decretato l’abrogazione della certificazione medica per attività motoria e amatoriale.In pratica resta tutto come prima.
Per l’attivita agonistica (nel CSI a partire dai 12 anni) serve la visita medica di secondo livello.
Per quella non agonistica (cioè amatoriale) basta il certificato del medico curante come accadeva sino a ieri.
Per essere precisi ecco il testo esatto approvato dall emendamento in Senato (utile da sapere se qualcuno vi dice che le cose non stanno cosi..). “Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini promuovendo la pratica sportiva, per non gravare cittadini e SSN di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni, viene abrogato l'obbligo di certificazione per l'attività ludico motoria e amatoriale previsto dall'art.7, comma 11, del DL 158 del 2012, e dal conseguente Decreto del Ministero della Salute 24 aprile 2013, GU n.169 del 20-07-2013. Rimane l'obbligo di certificazione presso il medico o pediatra di base per l'attività sportiva non agonistica. Sono i medici o pediatri di base annualmente a stabilire, dopo anamnesi e visita, se questi ultimi necessitano di ulteriori accertamenti come l'ECG".
Un'altra buona notizia riguarda la presentazione di una proposta di legge per il valore sociale dello sport di base.
Ricordate quando CSI, Uisp, US Acli, Aics e acsi, circa un anno fa, convocarono a Roma l’assemblea “Diamo voce allo sport di base?”.
Bene, da allora siamo andati avanti a lavorare e a fare gioco di squadra e oggi il parlamentare Filippo Fossati (ex Presidente nazionale Uisp), insieme al parlamentare Bruno Molea (presidente Aics) hanno presentato questa proposta di legge che sarà formalizzata e presentata in Parlamento nel mese di settembre.
Sul sito del CSI trovate il testo della proposta di legge e chiediamo a tutti i Presidenti delle Società sportive di leggerlo e di farci avere considerazioni e suggerimenti per migliorare ancora questo valido impianto di base.
La proposta di legge si compone di 13 articoli e il primo problema è stato quello di definire che cos’è davvero lo sport nel nostro Paese, in quanto fenomeno sociale ricchissimo di valori educativi, relazionali, di promozione della persona e di benessere fisico.
Lo diciamo da anni: lo sport è innanzitutto un modo nuovo di stare insieme, di vivere le città e migliorarle, di creare inclusione e tolleranza.
Per questo va riconosciuto il volontariato sportivo, vanno sostenute le società sportive del territorio, va valorizzato il loro ruolo nella gestione degli impianti e degli spazi, vanno approntate le necessarie detrazionifiscali vista la finalità sociale della loro missione.
Si tratta di un primo passo in avanti verso la definizione di una nuova legge quadro sullo sport nel nostro Paese.
Ed infine l’ultima buona notizia.il Parlamento ha recepito la richiesta in tema di sicurezza sul lavoro di evitare l'equiparazione tra volontari e i collaboratori delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e di Promozione Sociale ai lavoratori di aziende o altri settori produttivi.
Infatti dal 1 giugno 2013 è divenuta attuativa l’interpretazione del decreto legislativo 81/2008". Grazie ad un emendamento al “Decreto del Fare” presentato dall'on. Filippo Fossati alla Camera dei Deputati, e poi confermato al Senato, è risparmiato all’associazionismo sportivo questo ennesimo colpo.
Un presidente di una ASD che non ha a che fare con lavoratori dipendenti ma con volontari o con persone soggette a rimborso sportivo, non può essere chiamato a rispondere della normativa sulla sicurezza al pari di un imprenditore.
Queste buone notizie non cambiano lo scenario complessivo ma regalano speranza. Siamo tutti consapevoli che la numerosa presenza in Parlamento di rappresentanti autorevoli del mondo dello sport (Enti di Promozione e Federazioni) e del mondo dell associazionismo rappresenta un’occasione storica per dare forza allo sport di base ed al ruolo delle società sportive del Paese.
Per fare questo bisogna lavorare sodo e fare gioco di squadra.
E noi ci siamo.