20 marzo 2010

La Politica dia una risposta forte allo sport

Manca una settimana alla “grande sfida”. Fra sette giorni si voterà in tredici regioni italiane e centrodestra e centro sinistra si contenderanno i posti dei Governatori in palio. Mai come questa volta la vigilia ed il “pre-partita” sono state movimentate. A tenere alta l’attenzione è stata la famosa questione delle liste ammesse o non ammesse nel Lazio e nella Lombardia e le relative “scommesse” da bar sui ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e dintorni.

Manca una settimana alla “grande sfida”. Fra sette giorni si voterà in tredici regioni italiane e centrodestra e centro sinistra si contenderanno i posti dei Governatori in palio. Mai come questa volta la vigilia ed il “pre-partita” sono state movimentate. A tenere alta l’attenzione è stata la famosa questione delle liste ammesse o non ammesse nel Lazio e nella Lombardia e le relative “scommesse” da bar sui ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e dintorni. Se non si trattasse di questioni serie, che riguardano il governo del Paese, ci sarebbe da sorridere e divertirsi. Nemmeno Topolino riuscirebbe ad inventare un “giallO” così avvincente e surreale. Purtroppo c’è poco da sorridere. Un po’ di amaro al cuore, per esempio, nasce dal costatare che, nelle scorse settimane, si è discusso di tutto tranne che delle idee e dei programmi. O se lo si è fatto, lo si è fatto troppo poco. A far cadere le braccia è poi il costatare che, ancora una volta, complessivamente lo sport educativo nei programmi dei candidati non c’è. Oppure se c’è, è in fondo alla lista, con impegni generici che dicono poco. Solo alcuni candidati hanno scelto strade diverse, e nelle scorse settimane hanno incontrato, ascoltato, dialogato con il mondo dello sport di base, ragionato su idee e proposte. Purtroppo si è trattato di eccezioni. Complessivamente anche queste “regionali” confermano il ritardo storico della classe politica nel comprendere le potenzialità dello sport come strumento educativo e nel valorizzare le società sportive di base intese come agenzie educative e come patrimonio di umanità per la società del nostro tempo. Il Paese oggi ha bisogno di una politica che torni ad essere vicina alla gente; capace di abbandonare la strada della litigiosità fine a se stessa per ragionare il termini di bene comune della collettività e delle persone; capace di sostenere politiche basate sulla centralità della persona; capace di dare speranza affrontando sul serio l’educazione dei ragazzi e dei giovani. Lo sport con queste politiche c’entra e c’entra tanto. Se orientato nel modo giusto rappresenta uno strumento educativo semplice, prezioso, efficace. Perché allora non sostenerlo e valorizzarlo? Perché non aiutare sul serio le migliaia di società sportive presenti sul territorio? Domande semplici e vere. Talmente semplici, da rimanere troppo spesso senza risposte. Cerchiamo di essere ottimisti. E speriamo che, chiunque vincerà, questa sia la volta buona. Certo di ottimismo ce ne vuole tanto.

L'angolo del Presidente

La Politica dia una risposta forte allo sport

Massimo Achini

Presidente Nazionale