Due passi avanti per alzare il tasso della cultura sportiva
Siamo tutti d’accordo: per diffondere di più e meglio la pratica sportiva in Italia, è necessario alzare il tasso della cultura sportiva. Come fare? Le strade possibili sono tante, ciò che conta è fare un piccolo passo avanti, ogni giorno. Questa settimana ne sono stati compiuti due. Il primo è l’accordo siglato fra il Coni e Ministero della Giustizia per portare lo sport nelle carceri italiane. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il ministro Cancellieri hanno ribadito che non si tratta di un atto destinato a restare “lettera morta”, ma si vuole portare lo sport al maggior numero possibile di detenuti. Quando succedono cose così, a noi del Csi si riempie il cuore di gioia. Il nostro ruolo è anche quello di “aprire strade e percorsi nuovi”. Lo è sempre stato, nell’idea di portare lo sport dove lo sport non è mai arrivato. Non a caso il Csi ha iniziato a fare attività in carcere qualche decennio fa, e oggi è presente con continuità in almeno 15 istituti di pena. Vedere che la sfida dello sport in carcere è diventata ora una sfida di tutto il sistema sportivo italiano dà senso al nostro impegno e al nostro “precorrere” i tempi. Un “bravo” al presidente Malagò, che su questi terreni dimostra ogni giorno di avere sensibilità e coraggio. L’altro passo avanti riguarda Assisi. Da domani a domenica torna, per il 12° anno, il “meeting culturale e spirituale” del Csi. Tre giorni nella città di San Francesco per riflettere sulle valenze educative dello sport. Saremo in più di 700, provenienti da 95 città italiane. Con autorevoli amici della Chiesa, come il responsabile della pastorale giovanile della Cei, don Michele Falabretti, il responsabile dell’ufficio sport della Cei, monsignor Mario Lusek, il sottosegretario del Pontifico Consiglio per i Laici, monsignor Melchor Sanchez, il presidente dell’Azione Cattolica, Franco Miano. Per il mondo dello sport ci saranno il presidente del Coni Malagò, il dg della Lega Serie A, Marco Brunelli, campioni di ieri come Paolo Rossi, Andrea Lucchetta, Raffaele Sanzo, e di oggi come Clemente Russo. Importante la partecipazione del mondo della comunicazione, con i direttori di Avvenire (Tarquinio), di Sky sport (Bruno), di Mediaset sport (Brachino), di testate come Qn (Bucchioni). Con loro la Nazionale amputati del Csi, il capitano della squadra della Don Milani di Reggio Calabria (quella che gioca su un campo confiscato alla ‘ndrangheta) Giuseppe Iervasi, una rappresentanza della presidenza della Repubblica di Haiti, e tanti altri. Insieme per ragionare, confrontarci, ascoltare testimonianze sullo sport che dà valore alla vita.