Entusiasmo nuovo per il futuro: il regalo più bello per le società
L’attesa e l’emozione crescono. Non sappiamo con certezza quanti saremo sabato in piazza San Pietro.
Sicuramente tanti, tantissimi. Da tutta Italia arriveranno più di 600 pullman.
Ci sarà chi arriverà in treno, chi in macchina, chi addirittura a piedi o in bicicletta. É bello rivivere oggi le motivazioni e le tappe che ci hanno portato a realizzare questo grande sogno. Come é nata l’idea? Pensando al 70° abbiamo deciso che non volevamo limitarci a un festeggiamento tradizionale.
Sentivamo il desiderio di qualcosa di “speciale”, qualcosa in grado di regalare al csi di oggi e di domani una marcia in più. Il sogno era quello di fare un regalo a tutte le società sportive, che sono il cuore pulsante dell’associazione, lì dove si gioca la sfida educativa del Csi. Come fare allora per regalare a ogni gruppo sportivo una “iniezione di fiducia e di speranza” capace di generare entusiasmo e fare vedere con occhi nuovi tutte le fatiche e le difficoltà che esso deve affrontare? Cercare la risposta ci ha portato a sognare in grande: e se pensassimo ad un incontro tra Papa Francesco e le società sportive in piazza San Pietro? Qui é arrivata la prima “sorpresa”. Abbiamo spiegato l’idea in Vaticano e a breve é arrivata la risposta: “Si può fare.
Ci siamo.
Mancano circa 48 ore all’incontro tra le società sportive e Papa Francesco.
L’attesa e l’emozione crescono. Non sappiamo con certezza
quanti saremo sabato in piazza San Pietro.
Sicuramente tanti, tantissimi. Da tutta Italia arriveranno
più di 600 pullman.
Ci sarà chi arriverà in treno, chi in macchina, chi
addirittura a piedi o in bicicletta. É bello rivivere oggi le motivazioni e le
tappe che ci hanno portato a realizzare questo grande sogno. Come é nata
l’idea? Pensando al 70° abbiamo deciso che non volevamo limitarci a un
festeggiamento tradizionale.
Sentivamo il desiderio di qualcosa di “speciale”, qualcosa in
grado di regalare al csi di oggi e di domani una marcia in più. Il sogno era
quello di fare un regalo a tutte le società sportive, che sono il cuore
pulsante dell’associazione, lì dove si gioca la sfida educativa del Csi. Come
fare allora per regalare a ogni gruppo sportivo una “iniezione di fiducia e di
speranza” capace di generare entusiasmo e fare vedere con occhi nuovi tutte le
fatiche e le difficoltà che esso deve affrontare? Cercare la risposta ci ha
portato a sognare in grande: e se pensassimo ad un incontro tra Papa Francesco
e le società sportive in piazza San Pietro? Qui é arrivata la prima “sorpresa”.
Abbiamo spiegato l’idea in Vaticano e a breve é arrivata la risposta: “Si può
fare.
L’agenda del Papa é bloccata per il 7 giugno con su scritto
incontro con le società sportive”. Era dicembre. Il tempo per organizzare un
evento del genere non era tanto. Sarebbe bastato per coinvolgere le società
sportive?
Ecco la seconda sorpresa: sul territorio si é scatenata una
mobilitazione generale inaspettata. Risultato: saremo più di 50 mila. Ci
chiedono: “Cosa accadrà esattamente sabato?”.
Semplicemente,
il centro della giornata sarà un incontro, l’incontro con Papa Francesco. Tutti
insieme vogliamo abbracciarlo. Vogliamo portare in piazza San Pietro il volto
umano e la gioia dello sport. Vogliamo ascoltare le sue parole aprendo il cuore
alla speranza. Vogliamo affidare a lui la nostra passione educativa. Vogliamo
fargli festa e dirgli che facciamo il tifo per lui. Vogliamo incontrarlo con
quella semplicità che ci ha insegnato.
Ci saranno anche due cose importantissime che non si
vedranno: il prima e il dopo. Il prima avrà il sapore di una rinnovata umanità.
Pensate al viaggiare delle società sportive: c’è chi si ritroverà in oratorio per una spaghettata e poi via sul pullman per tutta la notte, chi farà un treno speciale, chi é partito da Torino in bicicletta lunedì scorso. Quante amicizie nasceranno negli autogrill, nelle stazioni, tra le strade di Roma, in piazza in attesa del Papa. Il mondo di oggi ha bisogno di occasioni come queste in cui tutto diventa più vero, più umano e più bello. Il dopo ha a che fare con la speranza. L’incontro con Papa Francesco non si concluderà alle 18 in piazza San Pietro. Al contrario, inizierà da lì. Sarà come aver affidato il cuore a un caricabatterie educativo. Tornando a casa saremo diversi. Avremo dentro un’energia ed una voglia di testimoniare Gesù irrefrenabile. Per questo la prossima non sarà una stagione sportiva normale. Il nostro capitano, Papa Francesco, sarà lì a sostenerci su tutti i campi dei nostri oratori e dei nostri quartieri. E noi lo sentiremo sempre vicino, molto vicino.