Sistemare la difesa per giocare in attacco
Assisi non si smentisce mai.
Da 13 anni il popolo del Csi si ritrova nella città di Francesco per vivere giornate basate su riflessione, spiritualità, festa, amicizia. E ogni volta Assisi lascia il segno nella vita dell’associazione e di ciascuno di noi. Quest’anno abbiamo dedicato molta "attenzione" all’incontro con San Francesco. Abbiamo ripercorso sia a parole (con una splendida riflessione di don Alessio) sia fisicamente (camminando nei luoghi francescani più importanti)la vita di Francesco.
Mons. Bruno Forte ci ha invece aiutato a capire come il "Vangelo può cambiare la società di oggi". Abbiamo poi rivissuto con la testimonianza delle società sportive la giornata del 7 giugno e l’incontro con Papa Francesco e abbiamo celebrato la Santa Messa nella basilica superiore di Assisi.
Abbiamo provato anche a ragionare sul presente e sul futuro del Csi. Con umiltà e convinzione quel "Va’e ripara la mia casa" lo sentiamo nostro. Traducendolo nel nostro linguaggio significa "Va’ e ripara il mondo dello sport". Con umiltà, ma anche con determinazione sentiamo nostra questa sfida. La sentiamo nostra e non ci tiriamo indietro.
Sappiamo che Papa Francesco ci ha chiesto di giocare in attacco e sentiamo la fiducia che il Santo Padre ha riposto in noi. A volte per giocare "alti" e andare all’attacco non serve avere tante punte. Serve sistemare bene difesa e controcampo come premessa indispensabile per occupare davvero l’altra metà campo per tutta la partita.
Ecco allora la convinzione che il nostro sistemare la difesa si giochi intorno a poche parole determinanti: promozione di una cultura sportiva; attività giovanile; servizio e non potere; alleanza tra generazioni; cambiare per rimanere se stessi.
Andiamo con ordine. Tanti in Italia spacciano per autentiche azioni di promozione sportiva tristissimi surrogati. C é anche un Ente di promozione che spinge per far diventare disciplina sportiva il poker. Non sappiamo se sorridere o piangere. A noi interessa l’attività sportiva, quella vera. Non ci basta nemmeno alzare il livello di cultura sportiva nel paese. Vogliamo far aumentare la cultura della pratica sportiva.
Non ci accontentiamo più di convegni, seminari, riflessioni fine a se stesse. Vogliamo promuovere una cultura sportiva capace di generare davvero pratica sportiva. A noi interessa aumentare il numero di praticanti promuovendo uno sport che abbia il sapore dei valori della vita. Ci interessa osare dove pochi si avventurano. L’attività giovanile resta il cuore del nostro impegno. Se un nostro comitato non ha o ha poca attività giovanile non può e non deve dormire sonni tranquilli. Deve tirarsi su le maniche, perché promuovere l attività giovanile è difficile e complicato.
Vogliamo poi far vincere il servizio sul potere. Da che mondo è mondo nelle Federazioni, negli Enti di promozione, nelle associazioni si vivono fenomeni come le "chiacchiere di corridoio", gli schieramenti, le cordate e ogni mezzo che si pensa utile per scalare posizioni di potere. Noi vogliamo cambiare grammatica associativa, vogliamo essere quelli che si mettono in testa di vivere il servizio sino in fondo a qualsiasi livello e che lavorano sempre per unire e non per dividere (dentro e fuori l’associazione ). È molto più impegnativo e faticoso unire che dividere...
Ad Assisi c’erano tanti giovani. Vogliamo fare un salto in avanti rispetto al coniglietto tra generazioni. Da un lato i giovani che non ci sono e che quando ci sono scalpitano, e dall’altro i "vecchi" che non mollano mai ruoli e poltrone. Siamo per una terza via, quella di un’alleanza vera tra generazioni, con la consapevolezza di avere bisogno sia dei giovani quanto dei "diversamente giovani" (i “vecchietti”) per costruire una grande associazione.
Ai giovani chiediamo di impegnarsi e di lanciarsi. Ai più maturi di accompagnare e far crescere i dirigenti di oggi e di domani.
Cambiare rimanendo noi stessi é la nostra forza. Un’associazione moderna, incisiva, che guarda in faccia il mondo e le sfide di oggi ma che non si sposta di un millimetro dai suoi ideali e dalla sua identità.
Con queste caratteristiche schieriamo una difesa solida e siamo pronti per giocare all’attacco rispondendo all’invito di Papa Francesco. Il 2015 sarà un anno importate con tante sfide. Siamo pronti, e dopo Assisi abbiamo le idee più chiare e un entusiasmo infinito nel cuore.