L'etica della responsabilità
Sabato scorso ero ad Assisi, in prima fila, ad ascoltare Monsignor Bruno Forte. Anch’io, come tutti i presenti, sono stato affascinato dallo straordinario eloquio dell’Arcivescovo di Chieti. Le parole chiare del presule non hanno lasciato spazio ad interpretazioni sul valore intrinseco della “Verità” come forza liberante dei rapporti tra gli uomini e le donne di ogni razza, cultura e classe sociale di appartenenza.
Mentre Monsignor Forte svolgeva la sua relazione, rapito, forse, dalla semplicità e dalla completezza del suo pensiero, mi sono interrogato sul modo in cui quelle parole potessero imprimere, in un certo senso, un cambiamento nel modo di agire di un dirigente nazionale del CSI che presume (spesso a torto) di mettere al centro della propria azione quotidiana, il valore “imprescindibile” della verità.
Quasi inavvertitamente mi sono girato verso la sala, muta e assorta, e incrociando lo sguardo di alcuni dei presenti mi è sembrato di cogliere un interrogativo simile al mio. Non c’era dubbio, Bruno Forte aveva colpito nel segno.
Non nego di aver avuto un momento di scoramento: misuravo la mia inadeguatezza con il ruolo di dirigente nazionale di un’associazione come il CSI chiamata a svolgere un ruolofondamentale per la società italiana.
Con le sue parole Bruno Forte ci ha lanciato un messaggio (e forse un monito): il compito del CSI non può prescindere dall’”Etica della Responsabilità”.
C’è una strada maestra da percorrere affinché il CSI, a tutti i livelli, sia coerente con il proprio ruolo e renda fruttuoso il messaggio che Vescovo di Chieti e Vasto ci ha lasciato ad Assisi.
È fondamentale, senza tentennamenti e senza preclusioni, impegnarsi nella promozione dell’attività sportiva giovanile.Facendo riferimento magari a quelle realtà territoriali che in taleambito sono all’avanguardia per quantità e qualità di attività promossa.
È determinante, inoltre, che il CSI attivi una vasta rete formativa per promotori, animatori e allenatori capaci di promuovere l’attività dei più piccoli su tutto il territorio nazionale.
L’azione comune intrapresa dall’attività sportiva, dalla formazione e dal welfare lascia ben sperare sulla possibilità che l’etica della responsabilità e il senso della condivisione si affermino sempre di più nel Centro Sportivo Italiano.