Una sfida capace di lasciare il segno nel cuore dei ragazzi
Il torneo Gazzetta Cup 2017, presentato lunedì a Milano, punta ad obiettivi ambiziosi realizzabili con il coinvolgimento di tanti giovani calciatori. Insieme con La Gazzetta dello Sport e Ringo, il Centro Sportivo Italiano collabora nella sua qualità di Ente di promozione sportiva di ormai antica tradizione e di grandissima diffusione su tutto il territorio italiano. Cogliendo il senso del torneo e facendo la massima sintesi possibile di quello che il torneo rappresenta, la Gazzetta dello Sport scrive che insieme proponiamo un torneo che si rivolge ai giovani per diffondere “i valori positivi dello sport”. Ma quali sono questi “valori positivi”? L’avvio di un percorso per diventare campioni in un mondo che, per la grande risonanza mediatica, fa sognare milioni di ragazzi? Forse anche quello. Ma sicuramente i valori positivi più concreti e veri sono quelli che danno colore all’esperienza sportiva, in questo specifico torneo, dei ragazzi. E allora ci permettiamo di dire che per noi è importante come i ragazzi arrivano alle partite del torneo; come sono accolti; come sono accompagnati a vivere il confronto sportivo. Saremo educatori nel senso di testimoni della bellezza dello sport, prima ancora di essere allenatori che insegnano a vincere? Lo spero, perché la base del nostro insegnamento è sul senso della vita e sul significato che l’attività sportiva ha dentro il percorso di vita di un bambino. Il torneo “in rosa” parte con un patrimonio di adesioni di altissimo livello. L’anno scorso furono 43mila i partecipanti in tutta Italia, non tutti evidentemente destinati a diventare campioni. Con le qualità calcistiche di Gagliardini, di Caldara o di Calabria, potranno esserlo in due o tre, o magari anche 100. Ma gli altri 42.900 sono forse meno importanti? Assolutamente no. Anzi, è a questi che noi dobbiamo rivolgere la nostra cura in particolare, perché lo sport è bello se “giocato”, in particolare quando l’età dei protagonisti è aperta al mondo con uno sguardo senza filtri, quando i sogni sembrano realizzabili e il confine tra realtà e fantasia è meno consistente di un sottilissimo foglio di carta. La presenza del Csi è resa significativa dallo sforzo di permettere a tutti questi ragazzi di vivere in senso positivo questa esperienza unica e rara nella sua bellezza. Vogliamo augurarci che alla fine del torneo gli oltre 43mila partecipanti sia contrassegnato dal sorriso. E che un sorriso compaia sul loro volto anche in un domani lontano, ogni volta che ci si ricorderà della partecipazione a questo torneo, ad una manifestazione che avrà lasciato il segno della gioia di fare sport. Che è poi il segno del Csi.