A Roma analisi, confronto e idee per il futuro del Csi
A quasi un anno di distanza dall’Assemblea elettiva svoltasi a Firenze – con la quale il Centro Sportivo Italiano si è dato una nuova struttura direttiva ed ha iniziato il nuovo cammino, in continuità con i valori del passato ma sempre attenti allo sviluppo della società e del mondo sportivo – stiamo per affrontare un altro importante momento associativo.
Sabato 6 e domenica 7 maggio, Roma ospiterà tre momenti importanti, che potremmo anche definire tre distinte fasi. La giornata di sabato inizierà, alle 9, con il Consiglio Nazionale che affronterà tra gli altri il tema molto importante della nuova polizza assicurativa Csi.
Alle 11 si aprirà l’“Officina dello Sport”, luogo di incontro e riflessione al quale parteciperanno decine tra direttori tecnici e della formazione, componenti delle Commissioni tecniche, degli organi giudicanti e delle Commissioni arbitrali territoriali e regionali.
Mentre scrivo risultano iscritte circa 130 persone, dalle quali mi aspetto il contributo forse più importante per la vita del Centro Sportivo Italiano, perché sono le idee, le riflessioni, le proposte, le analisi di chi vive la trasposizione degli ideali sportivi nella pratica sul territorio, fra la gente, dentro le famiglie, con le società sportive. In questo diventare pratica, quindi etica, dell’attività sportiva sta il senso del servizio che vogliamo offrire come Centro Sportivo Italiano.
Saremo lì insieme in atteggiamento di ascolto e di condivisione. Non solo ascolto e non solo parole, ma spinti dal desiderio di trasformare le intuizioni in opere, la buona volontà in servizio reso a chi ancora crede che uno sport dal volto umano e ispirato dal Vangelo sia possibile.
Nel pomeriggio affronteremo poi il tema del bilancio nazionale. Lo Statuto prevede che la valutazione del bilancio sia affidata ai Presidenti dei Comitati territoriali. Anche in questo indirizzo si può leggere la scelta di base: riferiamoci ai territori, scendiamo in campo per respirare l’aria dello sport praticato e ispiriamoci alle storie personali e collettive per disegnare l’orizzonte dell’operatività associativa del futuro. Così interpretato il bilancio associativo assume una dimensione completa: si analizzano i numeri per giudicare il percorso fatto; si guardano le cifre perché nella forza della matematica, nella sua cruda sobrietà, si può basare l’analisi dell’attività fatta e del futuro che ci si aprirà davanti da domani.
Consapevole che i presidenti provinciali sono gravati, in questo periodo più che mai, di molteplici impegni, e quindi sinceramente grato per la loro presenza, sottolineo l’importanza della partecipazione alla discussione e all’approvazione del bilancio perché solo da questo confronto e da questa analisi potranno prendere forza le idee che determineranno il cammino del Centro Sportivo Italiano negli anni a venire.