Amicizia e condivisione: il futuro del Csi è più azzurro
L’Assemblea dei Presidenti territoriali Csi, sabato scorso a Roma, ha dato un segnale importante: i Presidenti dei Comitati ci sono, sono tanti, motivati e soprattutto hanno a cuore le sorti del Csi. Aggiungo subito, per non creare equivoci, che molto costruttiva è stata anche la seduta del Consiglio nazionale svoltasi la mattina, durante la quale sono state affrontate e decise alcune problematiche particolarmente delicate, quali, giusto per citare le più evidenti, la nuova polizza assicurativa e una gestione delle risorse umane all’insegna della maggiore sobrietà possibile. È ben vero che durante il Consiglio nazionale qualche voce critica si è fatta sentire, ritengo anche con argomentazioni da accogliere e valutare con attenzione. Ma se al mattino i lavori sono andati bene, al pomeriggio, nella Conferenza dei Presidenti, c’è stato davvero ossigeno da respirare. Anzitutto per il buon esito dell’“Officina dello sport”, un laboratorio di idee e di proposte che produrrà ottimi frutti. Ho il dovere di soffermarmi per un attimo proprio sulla qualità del momento assembleare, con l’approvazione del bilancio consuntivo che è avvenuta con voto unanime. Non osavo sperare tanto, invece è proprio avvenuto. Sono presidente nazionale da quasi un anno e mi sono spesso chiesto se fossi la persona giusta per un ruolo tanto impegnativo, delicato ed esposto a rischi di errore. A volte, non lo nego, ho pensato di non avere la forza per tenere il Csi sulla strada che tutti insieme abbiamo individuato nell’Assemblea di Firenze del giugno 2016: essere vicini ai ragazzi, al territorio, ai dirigenti che si spendono quotidianamente con spirito di servizio, spesso senza alcun compenso e senza nemmeno ricevere un “grazie” da chi beneficia di una proposta sportiva, che oggi è tanto più importante, vista la crisi economica, culturale e sociale. L’amicizia, la condivisione di tanta gente che come me ama sinceramente il Csi mi ha sempre consentito di andare avanti, di voltare pagina ogni volta che questa pagina sembrava troppo pesante da oltrepassare. Sabato pomeriggio mi sono accorto che i miei pensieri, i miei sentimenti, la mia voglia di difendere e diffondere il modo di fare sport del Csi erano i pensieri e i sentimenti sinceri di tutti i Presidenti territoriali presenti. Ed erano tanti: 82. Di questi una quindicina o forse più hanno preso la parola per esprimere idee e considerazioni che oggi possono essere un capitolo significativo della storia associativa nazionale. Questo prendere voce, mostrare la faccia per affermare con vigore il proprio sostegno al Csi che abbiamo scelto di essere, a giugno, a Firenze, è segno di un sincero farsi carico della storia associativa a livello nazionale. Chi c’era ha apprezzato la franchezza delle parole dette senza fronzoli e senza inutili costruzioni lessicali prive di senso. È importante che tutta l’Associazione sappia di poter essere in buone mani, guidata sul territorio da gente che ha saputo mettere gli ideali sopra tutti gli altri interessi. Quando un gruppo così vasto di persone si mette insieme ed esprime con forza, senza accordi preventivi, una comunanza di sentimenti e di pensieri come quella che si è messa in luce sabato pomeriggio, possiamo essere certi che il futuro del Csi è tinto d’azzurro.