Sport sociale in crescita tra «normalità» e «S Factor»
In una società che cambia vorticosamente ma che cerca punti di riferimento e valori a cui ispirarsi, che senso ha lo sport? E che senso ha lo sport del Csi? Due domande semplici ma con risposte aperte ad enormi prospettive su mondi apparentemente scollegati. Possono essere tante e tutte valide: sport come fattore di inclusione; di occupazione giovanile; di aggregazione e educazione. Lo sport è crescere e misurarsi con gli altri; è prospettiva di maggior benessere in particolare per generazioni di adolescenti e di giovani sempre più sedentari e sempre meno sportivi. Senza dimenticare che lo sport è efficace e fondamentale prevenzione sanitaria.
Su questi ed altri temi per fare il punto sul Fattore S (come Sport) nella società italiana il Csi si confronterà domani pomeriggio, nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, per una riflessione condivisa ed un confronto con S.E. Mons. Mario Meini, Vicepresidente della Cei, Vescovo della Diocesi di Fiesole, con Luca Lotti, Ministro dello Sport e con Enrico Giovannini, portavoce Asvis, sull’importanza dello sport in Italia e nella società civile. Di fronte ad esponenti delle più alte e rappresentative istituzioni civili nazionali, sarà occasione di ascolto di alcuni “racconti” di esperienze positive, partecipazione, e riflessione finale, con l’auspicio che possano scaturire idee, iniziative, proposte, scenari percorribili. Consapevoli pienamente che lo sport rivestirà nel futuro prossimo un’importanza fondamentale nelle dinamiche sociali, sanitarie, educative, economiche e culturali, guardiamo con attenzione al baricentro del ragionamento. Il ruolo del Csi nella promozione dello sport è un ruolo di servizio alla comunità tutta, con particolare attenzione all’essere Chiesa, in dialogo e collaborazione con Diocesi e Parrocchie, e con le istituzioni. Da sempre il Csi, in condivisione con gli Oratori, è particolarmente concentrato sulla promozione dell’attività sportiva tra ragazzi e giovani. Evitando di ‘settorializzare’ il proprio impegno, il Csi ha quindi sempre avuto uno sguardo a tutto campo. Se vogliamo essere educatori per i giovani dobbiamo promuovere anche lo sport per gli adulti e per gli anziani. Solo così, infatti, lo sport è fattore sociale che riguarda tutti. Non certo i campioni, che pur spesso sono partiti dalle nostre gare nel quartiere o dai campionati d’oratorio, ma per tutti. Per chi ha talento sportivo ma nella vita è vocato a fare altro, così come per chi ha difficoltà più di altri e nel Csi deve sempre sentirsi come a casa propria. C’è una parola che ormai è passata nel registro delle parole da rottamare: normalità. Forse perché ha significati troppo vasti e quindi non si dà, usandola, un’idea specifica del valore che si vuole mettere in evidenza. Eppure noi siamo qui: siamo lo sport nella vita, lo sport di tutti i giorni, lo sport che si pratica anche con pochi mezzi, lo sport che si può fare bene anche senza essere professionisti. Tutto il resto viene da sé: la salute, la solidarietà, il crescere insieme, l’educazione. Tutto parte da questo fondamentale S Factor, che è diventato parte della vita “normale”.