Meeting di Assisi. Nei valori fondanti c’è il nostro destino
Da domani a domenica il Csi è ad Assisi per il Meeting Nazionale Dirigenti. Un momento di incontro, spiritualità, approfondimento e formazione che aprirà le celebrazioni per i 75 anni dalla fondazione del Csi. Alla luce dell’amore cristiano di San Francesco, sarà l’occasione per riflettere sul ruolo del Csi nel contrasto alla povertà educativa e sulla funzione sociale delle società sportive sui territori. Ad Assisi per rimotivare la nostra missione associativa, educativa e sociale, confrontandoci, come nostra abitudine, con noi stessi e con coloro che incontriamo nel nostro cammino. Insieme, ad Assisi, la città della fraternità e della dolcezza solidale. La città che ogni anno ci ospita per una pausa di riflessione, di silenzio interiore e di apertura all’ascolto dell’altro, per vivere la vera condivisione e nutrire di significato vero l’incontro. Siamo dinanzi ad una possibile rivoluzione nel mondo dello sport perché i cambiamenti degli ultimi tempi hanno una velocità mai conosciuta prima. In un periodo di crisi della società, più che “separare” occorre sempre più “scegliere”. Le piccole società sportive vivono enormi difficoltà; gli sportivi modificano le proprie preferenze e abitudini; una diffusa povertà educativa colpisce sempre più minori e colloca l’Italia agli ultimi posti in Europa per pratica sportiva continuativa. Qual è il nostro posto? Come migliorare la nostra proposta? Come farci comprendere in questo mondo soffocato da urla e promesse da imbonitori? Il Csi non teme ma, al contrario accoglie, tutto ciò, per continuare a testimoniare la propria visione di uomo e di sport. Dopo tanta strada percorsa l’Associazione deve oggi decidere come mantenersi coerente al progetto per cui la Chiesa italiana l’ha fortemente voluta: educare, soprattutto i più giovani, attraverso lo sport. Rinnovarsi è indispensabile, ma dobbiamo farlo rimanendo fedeli alla nostra storia. Guardiamo il nostro orizzonte con i piedi che poggiano sul fertile terreno dell’impegno di decine di migliaia di dirigenti sul territorio nazionale. Così riusciremo a dare senso alle nostre origini perché nei valori della fondazione c’è il nostro destino. Di noi si vede l’albero frondoso, oggi da tutti ammirato e rispettato, ma nulla saremmo senza queste radici, senza la forza tranquilla e costante dei dirigenti che trasfor-mano le proposte in azione concreta e quotidiana a sostegno dello sport per la persona. E noi sappiamo che un albero troppo frondoso e con poco radicamento è destinato a crollare alla prima bufera. Ecco, allora, il dono del 75° che si apre l’8 dicembre prossimo ad Assisi e si chiuderà l’8 dicembre 2019, ancora ad Assisi. Un anno caratterizzato da importanti appuntamenti. Un anno per raccontarci, dirci e confermarci l’amore per il prossimo e la dedizione ai più fragili, non tanto per celebrare la nostra storia, quanto per rinnovare impegno e mandato per il presente e il futuro. Un anno significativo, dove occorre progettare strategie in grado di tutelare le società sportive e i loro dirigenti, da sempre vero motore della storia del Csi. Un anno per rinnovare il ruolo che il Centro Sportivo Italiano deve giocare nelle politiche sportive del Paese. Abbiamo ricevuto un testimone carico di responsabilità e di onore. Dobbiamo fare il possibile per esserne degni.