31 gennaio 2019

Un’associazione che ha ancora voglia di camminare

Il nostro Centro sportivo italiano compie 75 anni. Ne ha fatta di strada dal lontano 1944 quando ha visto la luce. Lungo il trascorrere di questi anni che ha visto passare migliaia di atleti, dirigenti, allenatori, educatori… che tra alti e bassi, tra profezia e adattamenti è stato protagonista nello sport del nostro Paese possiamo ammettere che la nostra Associazione non è invecchiata ma, come ci ricorda il Salmo 84, «cresce lungo il cammino il suo vigore». In questi anni non si sono consumate le forze, non si è spento il desiderio, non ha prevalso la tentazione di rinunciare, non ha vinto lo sconforto. Per questa ragione abbiamo pensato che si potesse celebrare questo anniversario proponendo ai nostri territori di vivere un momento di pellegrinaggio con i suoi dirigenti, atleti e famiglie. Già molti lo fanno. Si tratta di valorizzarli, allargarli o promuoverne di nuovi. Sarebbe davvero bello se i nostri comitati mettessero in programma anche questo appuntamento.

Sono tanti i Santuari che attraggono e ci ricordano che la nostra vita associativa è un cammino che continua e ha sempre bisogno di ritrovare la sua sorgente, il motivo per cui vale la pena continuare. Potrebbe essere l’occasione anche per rivedere con occhi diversi la nostra vita associativa. Già per il fatto di metterci in cammino significa che c’è una meta da raggiungere e che per ora è ancora una mancanza, un traguardo lontano.

L’ideale è il desiderio che ci mette in marcia per renderlo sempre più realtà. Il cammino, poi, per sua natura richiede un dispendio di energie e quindi a lungo andare pesa, esaurisce le forze, spegne l’entusiasmo degli inizi. È bene rendersi consapevoli delle fatiche che in questi anni la nostra associazione ha dovuto affrontare. Ma il cammino è anche un’abbondante effusione di speranza: Qualcuno ci attrae. Non sono soltanto le nostre forze che ci portano ma anche la Benedizione che il Signore continua a inscrivere nei nostri cammini. Questo genera continuo stupore, perché in agguato c’è sempre una nuova possibilità, a volte inattesa. E questo aiuta a mantenersi umili, evitando sciocche pretese e una considerazione sproporzionata di sé, come se tutto dovesse dipendere da noi. I pellegrini sono persone con i piedi ben piantati per terra ma con gli occhi rivolti verso il cielo, verso quella meta che continua a dare senso e orizzonte al nostro camminare, «La nuova Gerusalemme del cielo, la dimora di Dio con gli uomini».

Ecco perché dal 2 al 6 gennaio del prossimo anno abbiamo deciso di organizzare un Pellegrinaggio in Terra Santa.

L'angolo dell'assistente

Un’associazione che ha ancora voglia di camminare

Don Alessio Albertini

Assistente Ecclesiastico Nazionale