9 maggio 2019

Per Francesco un racconto di amore per il prossimo

«Caro Papa Francesco, grazie per averci accolto ed offerto la possibilità di parlare di un’Associazione che amiamo: il Centro Sportivo Italiano e che vorremmo riuscire a raccontarle, perché è un bel racconto di amore per il prossimo, solidarietà, formazione dei giovani». Questo mi piacerebbe riuscire a trasmettere, sabato mattina, davanti al Santo Padre, nell’accogliente Sala Clementina, quando porterò il saluto in rappresentanza degli oltre quattrocento dirigenti dei 139 Comitati territoriali diffusi in tutta Italia, dal profondo Sud all’estremo Nord, dalle più piccole frazioni di Paese alle grandi città. L’udienza che Papa Francesco ci concede è certamente il momento più alto e significativo nell’ambito delle celebrazioni del 75° anno di vita del Csi. In questi anni gli interventi dei Pontefici, dei Vescovi, di tutti i sacerdoti, sono sempre stati momenti di guida nel nostro percorso. Se abbiamo camminato su strade sicure è perché abbiamo beneficiato di una luce straordinaria emanata dalla presenza della Chiesa nel nostro servizio. Lo abbiamo fatto, lo facciamo e continueremo a farlo attraverso una miriade di società sportive rette da persone straordinarie, generose e capaci di mettersi in gioco e di donarsi senza chiedere in cambio nulla se non la soddisfazione di vedere i giovani crescere, maturare, formarsi e diventare donne e uomini preziosi nella comunità grazie alla presenza dello sport e del Csi nella loro vita. Settantacinque anni fa abbiamo ricevuto un mandato ricco di fatiche ma traboccante di fiducia, di amore, di sostegni morali e anche concreti. Abbiamo dato tanto e questo ci fa felici, ma siamo stati aiutati a dare, così che il nostro servizio è diventato il dono più grande che abbiamo ricevuto perché ha consolidato i valori della nostra vita costituendone il senso più profondo. Nel solco del paterno insegnamento della Chiesa abbiamo affrontato e superato momenti difficili e faticosi per noi, per i nostri amici, per le nostre famiglie. Ma non saremmo riusciti senza la luce di un insegnamento che attinge alla linfa vitale della testimonianza d’amore di Cristo per l’umanità. Per noi è stato tutto più facile proprio perché ci siamo sempre sentiti dentro un grande disegno di promozione delle persone, di ogni età ma soprattutto dei più giovani e dei più fragili. Se – forse – non abbiamo convertito mai nessuno è perché il nostro compito non è quello della conversione ma quello della testimonianza concreta, fattiva. E se il Papa sabato ci abbraccerà con il suo sorriso sarà per noi la ricompensa più grande. Abbiamo la speranza di ricevere il suo sostegno, ma abbiamo bisogno soprattutto della sua guida, del suo incoraggiamento, della sua paterna benedizione per avere conferma che il nostro servizio è nel solco della dottrina cristiana e che siamo, dentro la Chiesa, fedeli attuatori di un messaggio di fede, di speranza, di amore. Facciamo tutto questo attraverso la pratica sportiva, perché lo sport, il gioco, la squadra, le amicizie, sono forme di relazione indispensabili per ognuno di noi, tanto più per i più giovani e per chi è solo. Per questo abbiamo sempre accolto tutti, e ancor più lo facciamo oggi, senza badare a differenze sociali, economiche, culturali, ma anzi facendo della diversità un valore che aiuta a migliorare, a conoscere tutte le espressioni dell’umanità, a crescere tutti insieme. Dove c’è il Csi nessuno è solo. Avviene negli oratori, nelle parrocchie, nei centri sportivi, in ogni luogo dove sport e educazione trovino spazio e accoglienza. Attraverso la delegazione fisicamente raccolta in Sala Clementina sarà idealmente presente tutta l’Associazione, perché ogni dirigente nazionale o regionale, ognuno dei presidenti provinciali presenti è l’espressione concreta di una dedizione sincera diffusa su tutto il territorio nazionale. Ovunque in Italia il Csi è popolato di gente dal cuore grande capace di donare il proprio tempo e le proprie energie senza nulla aspettarsi o pretendere. Questo è sempre stato il Csi, lo è ancora e lo sarà anche in futuro. Un patrimonio della comunità che silenziosamente ma incessantemente lavora per il bene comune.

 

L'angolo del Presidente

Per Francesco un racconto di amore per il prossimo

Vittorio Bosio

Presidente Nazionale