Dal Pontefice le parole che trasmettono verità ed emozione
Provo ancora una forte emozione al ricordo dell’incontro di sabato scorso con Papa Francesco. Il dialogo con il Pontefice mi ha fatto vivere un tempo straordinario. Il tempo si è fermato: mi è sembrato che tutto fosse assorbito dal suo paterno abbraccio, dalla forza, dal sostegno e dalla fiducia che ripone nel Centro Sportivo Italiano, negli eterni ideali di solidarietà e fratellanza proposti dall’Associazione e vissuti attraverso la promozione dello sport.
Francesco ci ha insegnato il valore delle parole, da non usare per ingannare, ma per trasmettere verità, sentimenti, impegno morale e civile.
Abbiamo seguito il suo insegnamento e ci siamo rivolti a lui da figli in dialogo con il padre. Abbiamo spiegato chi siamo e perché siamo impegnati, ad offrire attività sportive ai giovani, agli adulti, agli anziani. Le nostre porte aperte per tutti coloro che bussano, con una cura particolare per accogliere le persone più fragili, più sole, più indifese.
Ho potuto spiegare a Lui che siamo volontari che, strada facendo, hanno ricevuto questo tipo di “chiamata”, frequentando l’oratorio o la parrocchia, a volte incontrando educatori sensibili o amici sinceri. In Sala Clementina eravamo quasi 350, in rappresentanza di tutta l’Associazione. Idealmente erano lì le oltre 13 mila società sportive che lavorano sul territorio nazionale, con i loro dirigenti, gli atleti, le famiglie.
Vogliamo essere educatori non con vuoti progetti senza anima, maaccoglienti ed aperti alla relazione con l’altro. L’amore per il prossimo era e rimane il nostro motore.
Sappiamo di dovere affrontare tante difficoltà, senza aspettarci ringraziamenti ma pronti a sopportare anche l’ingratitudine. Oggi si parla tanto di volontariato. Noi sappiamo bene cosa sia perché lo facciamo da 75 anni e continueremo a farlo, perché convinti che donarsi agli altri è la vera gratuità e il sorriso che riceviamo in cambio a volte vale più di ogni altra ricompensa.
Quello che forse, più di tutti, ho potuto apprezzare appieno è il calore affettuoso dello sguardo del Papa.
Sono stato accanto al Santo padre per tutto il tempo che ha voluto dedicare ai saluti, uno ad uno, di tutti i presenti. Ha stretto la mano a tutti e a tutti ha donato un sorriso, un incoraggiamento, a volte una battuta scherzosa e affabile. Del suo discorso illuminante ho apprezzato questo richiamo alle cose, ai valori, alle esperienze che rendono felici le persone: la fedeltà ai propri obiettivi e la capacità di dare il massimo cercando di superare sé stessi, nel rispetto degli altri. In un mondo in cui non si parla più della ricerca della felicità vera, Papa Francesco ci ha ricordato che Dio ha creato l’uomo per la felicità, per fargli apprezzare la gioia della vita in un contesto di amore reciproco e gratuito. Per tutti noi è stato un incontro indimenticabile, che ci ha toccato il cuore, dandoci forza e morale per il futuro. Grazie Papa Francesco, il Csi le vuole bene.