Questo è il momento di fare squadra nella partita della vita
«Quando riprendiamo l’attività? » e «Come la riprendiamo? ». Queste le domande più frequenti nella mia recente diretta facebook con le società sportive e con i comitati territoriali. Stiamo vivendo una situazione completamente nuova per tutti, senza riferimenti nel passato, drammaticamente pesante per i suoi riflessi socio–economici. Difficile dare risposte. Una volta ribadito che per il Csi il valore da tutelare è la salute delle persone, nel rispetto delle leggi dello Stato e di chi ha responsabilità di fare le scelte, tutte le valutazioni fanno riferimento conseguentemente a tali presupposti. Comprensibile, ovvio, il desiderio di alcuni dirigenti di voler ripartire con l’attività sportiva, che è peraltro il nostro ossigeno, ma non possiamo – allo scopo di rassicurare – dire quello che non è: siamo convinti che la ripartenza avverrà per gradi e diversificata secondo la natura dello sport da praticare. Ove sarà possibile tenere le distanze (il famoso “distanziamento sociale” di cui tutti oggi parlano) si partirà prima degli altri. Gli sport di squadra invece soffriranno un po’ di più perché è evidente la difficoltà di attuare, in queste discipline, le misure di sicurezza stabilite dalle norme.
C’è anche la possibilità che si riparta in maniera diversa regione per regione. Le decisioni di questi giorni stanno a dimostrare che su molti aspetti i governatori regionali, evidentemente con lo scopo di tutelare i propri cittadini, cercano strade non perfettamente in linea con le direttive nazionali.
Il Csi è stato tra i primi – se non il primo – a prendere la sofferta ma dovuta decisione di sospendere le attività nazionali e regionali, affidando poi ai Comitati territoriali le procedure per concludere le attività stagionali. Ora siamo molto meno ottimisti, perché di fatto è tutto sospeso. Alcuni comitati hanno provato a dare indicazioni, ma nessuno ha certezze su come fare. Per ora proseguiamo ad essere prudenti. Tempi e modi per riprendere l’attività sportiva saranno valutati quando le condizioni sociosanitarie e, ovviamente, le norme ce lo permetteranno.
Un’altra faq è: cosa farà il Csi per sostenere, anche economicamente, la ripresa? Ci stiamo pensando seriamente da giorni e tutto quello che è possibile lo stiamo mettendo in atto. Naturalmente da solo il Csi non potrà fare molto. Questo è il momento di fare squadra, di dimostrare che l’Associazione è fatta dalle società sportive iscritte al Csi che ne condividono i valori e che si sentono Csi. Guai a dimenticare che l’Associazione non può fare a meno delle società, ma al contempo esse stesse hanno bisogno che vi sia sul territorio un Comitato forte a loro tutela. Stiamo valutando tutti i possibili interventi, anche con agevolazioni economiche nei diversi ambiti. È fondamentale ricordare che siamo tutti sulla stessa barca e che si deve remare tutti nella stessa direzione. Altrimenti nessuno si salva. Forse in 76 anni di vita non ci siamo mai resi conto, quanto oggi, del valore dell’essere associazione e stare insieme, ma questo è il momento della verità, di giocare una partita decisiva: o si vince tutti insieme, o si perde tutti. Se facciamo scelte coerenti e condivise, sono sicuro che anche i comitati territoriali seguiranno la strada di essere nella piena disponibilità a collaborare con le società sportive.
Anche i comitati però devono poter contare sulle società sportive per poter riprendere perché rappresentano una struttura fondamentale nel sistema sportivo. Quanto sta succedendo dimostra che solo insieme si può vincere.