Nasce «Safe Sport». Con nuove regole per giochi infiniti
Son infiniti i giochi! Occorrono un po’ di sana positività e di cauto ottimismo nella settimana in cui i Mondiali di sci di Cortina slittano di un anno, sulla scia degli Europei di calcio, delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, differite di un anno.
Più semplice sarebbe certo affermare “Son finiti i giochi!”. Ma oggi, quando diverrà ufficiale la ripartenza del campionato italiano di calcio della Serie A, pur senza spettatori e con le sagome cartonate negli stadi, rappresenta comunque un buon auspicio ed un segnale di ritorno alla normalità per gli italiani. Si tratta peraltro di un’anomala normalità, considerata la dimensione della tragedia che ha travolto tante famiglie e che si sentono ormai concreti i morsi della crisi economica in atto. La pandemia che ha colpito il mondo ha segnato profondamente la vita sociale, economica e politica del nostro tempo imponendoci riflessioni nuove ben lontane dagli stili di vita ai quali eravamo abituati.
Siamo stati messi alla prova, ci siamo sentiti umanamente precari, impauriti, ma da queste grandi difficoltà sono scaturite idee ingegnose e nuovi slanci. Il CSI, fermato, e come tutti chiuso in casa, senza poter correre, si è comunque dato nuove prospettive, per mantenere fede alla sua missione educativa, fatta d’ inclusione, socialità e vicinanza ai giovani.
Abbiamo allora immaginato alcune nuove regole del gioco. Al distanziamento fisico imposto dal virus, desideravamo affiancare un riavvicinamento sociale. Inizia così un’estate bollente e ribollente. Vivremo mesi, in cui non sarà ancora possibile impegnarsi in competizioni sportive, in cui l’agonismo non potrà far parte delle nostre giornate e dei nostri progetti. Nuove incognite e difficoltà, costanti aggiornamenti di disposizioni e normative, da declinare a livello regionale, necessità di adattarsi a un nuovo modo di vivere, promuovere e pensare se non allo sport, all’attività ludico motoria di base. Il Centro Sportivo Italiano ha deciso di guardare lontano e ha creato “Safe Sport. Le nuove regole del gioco”: più che un progetto una vera operazione culturale, frutto di un’attenta analisi e partecipazione, in collaborazione con la Sezione Igiene del Dipartimento Scienze della Vita e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e con J Medical.
In passato forse si è lasciato lasciato morire troppo in fretta il grande patrimonio dei giochi (sport) tradizionali per concentrarsi esclusivamente su attività sportive canoniche che richiedono organizzazione e formule rigide. Oggi non si stilano classifiche settimanali, né si programmano sorteggi, gironi, start–list, verbali di gara. Non più. Ma questo periodo drammatico che abbiamo vissuto tutti insieme può divenire un assist per recuperare, speriamo almeno fino a settembre, quei giochi della tradizione, quasi dimenticati, quelli da oratorio, da piazze, da parchi all’aperto, che non richiedono mischie da contatto, o assembramenti, ma solo divertimento. Di esempi ve ne sono infiniti. Li abbiamo rispolverati dando loro quel lucido sanificante, voluto dai protocolli. Ed ogni Regione e quasi ogni Provincia o Comune potrebbe riadattarli anche attingendo dal proprio patrimonio di usi da recuperare. Si tratta di un’opportunità per tutti. Di gioco e sport. Non saranno giochi nuovi ma in compenso sarà un nuovo sport. Sarà anche questo un modo per recuperare una normalità non come fotocopia di un passato da archiviare, ma come occasione per scoprirci migliori, più attenti al necessario senza più inseguire il superfluo. Non è una certezza ma una forte speranza.