Nel rispetto delle regole, evitando leggerezze e scorciatoie
Ho sentito qualcuno affermare che, in questo momento, sulle norme che regolano l’attività sportiva regna il caos. Purtroppo è vero, ma bisogna riconoscere che c’è anche tanta gente che contribuisce ad aumentare la confusione. Di fronte alle ulteriori restrizioni sui campionati e gli sport di contatto vorrei chiedere a tutti di recuperare un atteggiamento di civile responsabilità e di condivisione.
Non che non sia legittima ogni utile critica. Sappiamo tutti che gli effetti delle nuove restrizioni, con particolare gravità in Lombardia, sono destinate a far male; ne siamo dolorosamente consapevoli. Dopo tanto lavoro, dopo aver resistito nei mesi della chiusura totale, dopo aver organizzato con attenzione e bravura le modalità per poter ricominciare in sicurezza, dopo aver seguito i protocolli igienico– sanitari, ecco i decreti che fermano di nuovo tutto. Così le società sportive si trovano in grosse difficoltà economiche a causa degli impegni assunti; così le famiglie si trovano sulle spalle la gestione di ragazze e ragazzi, bambini e bambine, di nuovo privati della prospettiva di tornare a giocare. E delle ultime decisioni ne risentiranno proprio i più giovani, sui quali ricadono gli effetti più duri della impossibilità di tornare in campo, di stare con gli amici per praticare attività sportive veramente fondamentali nella loro vita, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Sono consapevole di tutto ciò e sento questi problemi sulla mia pelle, perché ho trascorso quasi tutta la mia vita facendo sport, organizzando sport dentro le strutture Csi di ogni livello e sui campi da gioco. Posso assicurare che, a nome del Csi, sto provando tutte le strade – ministeriali e regionali – affinché si trovi il modo di continuare a fare qualcosa che ci riporti al gioco e allo sport, fossero anche solo forme di allenamento o simili.
Ieri ho scritto a tutti i responsabili del Csi una lettera che vuole essere di incoraggiamento, senza però nascondere la gravità della situazione. E ho ricordato che abbiamo riflettuto su quale fosse l’intento del Governo; abbiamo accolto le tante richieste che sono arrivate di rinvio delle gare; abbiamo ascoltato coloro che sollecitano a spingere interpretazioni un po’ forzate (come già fatto da molti Enti e Federazioni) e coloro che invitano alla prudenza. Ho chiesto all’Ufficio sport del Governo quale sia la corretta interpretazione del decreto (o dei decreti) e conseguentemente ho chiesto a tutti i Comitati territoriali di sospendere ogni attività e di non prendere decisioni fino a domani, in attesa di una risposta ufficiale che mi auguro arrivi chiara e precisa dal Ministero.
Ma deve essere chiaro che, nel frattempo, non si può ricorrere a scorciatoie, a scelte dettate da furberie o astuzie, a cavilli derivanti dalla strumentale interpretazione delle norme. Dobbiamo e vogliamo sempre essere responsabili, far sentire la nostra voce, ma rispettosi e attenti ad applicare le regole. Se si può migliorare qualcosa, deve essere acquisito nella norma. In gioco c’è la salute delle persone, la tenuta sociale della nostra comunità: evitiamo leggerezze che verrebbero pagate care da tutti.