Ecco Assisi 2020: sfidare la distanza per sentirci più vicini
Carramba che sorpresa!! Così veniva annunciato, in una nota trasmissione, l’arrivo di un personaggio tanto atteso e cercato, l’irrompere negli studi di un inedito o la soluzione di un groviglio che sembrava senza via d’uscita. “Carrambata” era diventato il neologismo per esprimere la meraviglia inaspettata. Mi piacerebbe, con lo stesso entusiasmo e stupore, potervi annunciare che… “Assisi 2020, è qui!!”. È sempre stato per la grande famiglia del Centro Sportivo Italiano un appuntamento irrinunciabile, un’occasione in cui ritrovarsi a riflettere, pregare, fare festa in un contesto d’amicizia. Da strade diverse lungo tutta l’Italia il popolo del Csi, da un po’ di anni, invade la città di San Francesco a ridosso della festa dell’Immacolata. E quest’anno, come si fa? Ciò che di più bello animava il nostro incontro, fatto di abbracci, baci e strette di mano oggi sembra essere diventata un’arma pericolosa. L’amicizia che, in quella terra, ci faceva tutti fratelli, nelle mani del Covid rischia di diventare sospetto, timore e distacco. L’incedere insieme, nella notte, verso la Basilica, la preghiera che ci avvicina a Dio e agli altri, il sostare sulla tomba del Santo, l’accarezzare la pietra sembrano solo nostalgici desideri di fronte alla regola del distanziamento.
Eppure vogliamo proprio annunciare che Assisi 2020 si farà: nei giorni 4 e 5 dicembre. Ci sarà poi modo di conoscere il programma, per ora solo l’invito a segnarlo sull’agenda. Tuttavia le sorprese non finiscono qua. Questo Assisi sarà inedito, come ogni volta che l’abbiamo vissuto, ma soprattutto per la modalità: non in presenza ma online. Ci serviremo del computer e della tecnologia. Il suggerimento viene da un giovane millennials che riposa da santo, anche lui, proprio ad Assisi: Carlo Acutis. L’anno scorso avevo invitato la gente del Csi ad andare a visitarlo nel Santuario della Spogliazione e lo scorso mese di ottobre è stato proclamato Beato.
Un giovane di soli 15 anni, appassionato, anzi genio dell’informatica, che, per usare le parole di Papa Francesco, “ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”. Valori e bellezza che non mancheranno alla nostra Associazione per cominciare a “generare il futuro” quanto mai incerto ma sicuramente possibile. “Speriamo” non deve essere solo la nostra firma sulla rassegnazione in attesa di tempi migliori, bensì la forza per cominciare ad anticipare il futuro che ci sprona all’impegno, alla creatività e alla fiducia, soprattutto in quel Dio in cui Francesco e Carlo hanno riposto la loro speranza. Se menti, cuori e mani si incontrano è più facile sostenere la speranza. Saranno giorni in cui potremo aggregare le nostre solitudini.
Un’associazione è sempre una trama di relazioni e non l’espressione di uno solo. Come diceva qualcuno, due non è semplicemente la somma di uno bensì il contrario di uno. Ma oggi ci è chiesto di stare lontani, almeno un metro l’uno dall’altro, e in questo Assisi addirittura a chilometri.
Vogliamo sfidare questa distanza per sentirci più vicini, un po’ meno soli. E allora potremo con stupore cambiare le parole per cantare insieme: “Assisi 2020, non me l’aspettavo, e invece eccolo qua”. PS se dici venti venti la metrica è perfetta.