Il futuro «remoto» nella prossima Assemblea nazionale
Non posso negare che, per un po’ di tempo, abbiamo avuto la speranza di poter organizzare la prossima Assemblea Elettiva Nazionale in presenza. Ne abbiamo parlato in più occasioni, ma sempre con la consapevolezza che la situazione socio-sanitaria italiana, purtroppo condivisa in tutto il mondo, è tale da impedire questo sogno. Così abbiamo deciso di organizzarla da remoto. I dubbi per la verità non hanno riguardato gli aspetti organizzativi o la regolarità delle riunioni; tutt’altro. La dimostrazione dell’affidabilità del sistema su piattaforma digitale e che la tecnologia, ormai, ci consente di svolgere correttamente tutte le procedure previste, sta nelle molte Assemblee territoriali che si sono svolte in Italia e alle quali spesso ho avuto la possibilità di partecipare, prendendo consapevolezza che il sistema “a distanza”, se gestito con la dovuta attenzione, funziona bene.
Attraverso le videoconferenze ho potuto “presenziare” a molte Assemblee e posso dire di avere incontrato tanta gente motivata, coraggiosa, con la voglia di riprendere. Questo che può sembrare un dato scontato, tanto banale non è, perché quanto avvenuto e che ancora ci condiziona è un vero e proprio terremoto socio-sanitario, con conseguenze economiche e ferite nella struttura della nostra società davvero devastanti. In questa situazione tanto drammatica, trovare gente che non si piega, non si rassegna, e sa tenere viva la fiamma della speranza per continuare a proporre l’attività sportiva cristianamente ispirata, mi fa pensare che possiamo contare su un esercito di dirigenti di altissima qualità. Persone che, nonostante tutto, si stanno facendo carico del futuro del CSI sapendo di dover affrontare percorsi accidentati, pieni di insidie e difficoltà di ogni genere. A loro va rivolto un grazie sincero e grande, dal profondo del cuore.
Attenzione però: svolgere l’Assemblea “on line” non vuol dire andare verso un dibattito in tono minore: la stiamo organizzando affinché ci sia possibilità di effettuare un confronto serio, aperto, dando spazio alle idee e mettere le ali alla nostra speranza.
Appena ci saranno le condizioni di tranquillità sanitaria, torneremo ad incontrarci, perché so benissimo che di questo abbiamo tutti un gran bisogno. Senza nulla togliere ai “meet”, che peraltro facilitano molto anche la partecipazione di tutti. Il tempo trascorso lontani gli uni dagli altri, alla fine, lascia un segno di solitudine che può essere superata solo riprendendo a frequentare le stesse sale, a percorrere gli stessi corridoi, a sederci agli stessi tavoli.