Quaresima: è finito il tempo dei buoni propositi
Il tempo santo della Quaresima inizia sempre con l’imposizione delle ceneri e con le parole del sacerdote: “Convertiti e credi al Vangelo”. Come un incipit, un taglio netto con il tempo che l’ha preceduta, il Carnevale. E’ lo spazio dell’allegria, del divertimento, a volte forzato, dove sembra che nulla vada preso davvero sul serio, niente drammi senza soluzione. L’occasione per far finta che il male non esista. Nel febbraio 2020 era ancora questo il sentimento che aleggiava sulle nostre vite. Poi, a poco a poco, qualcosa si è fatto spazio nei nostri corpi, ha trovato casa anche qui da noi, ci ha fatti prigionieri della sua imprevedibilità allontanandoci gli uni dagli altri e mascherando i nostri sorrisi. Un nemico invisibile ha sconfitto anche tutte le nostre attività sportive ammutolendo le società sportive, che non hanno potuto offrire altro ai propri ragazzi se non la nostalgia di un pallone. L’avvento del Covid19 ci ha lasciato senza fiato, non solo perché attacca i polmoni ma soprattutto perché ci ha drammaticamente ricordato che il male esiste. Inutile andare alla ricerca di presunti responsabili accusando magari il mondo, quello degli altri, di essere cattivo perché in questo mondo, oggi più che mai, ci siamo anche noi, “tutti sulla stessa barca”. E tu quanto sei disposto a impegnarti perché un po’ di male venga estirpato? L’invito alla conversione che ci viene proposto in Quaresima, ancor più quest’anno, non può ridursi semplicemente a un piccolo sacrificio (una volta si chiamavano fioretti) e neppure alla proclamazione di buoni propositi. Questi li abbiamo lasciati ai giorni duri della pandemia quando, chiusi nelle nostre case, giuravamo di diventare migliori ed eravamo convinti che da lì in poi sarebbe cambiato tutto. Invece, in seguito, ci siamo scontrati con una realtà che ha messo in luce che non eravamo ancora diventati quella bella umanità solidale in cui pensavamo di esserci trasformati. Se molti profeti di sventura continuano a dire che quella che stiamo vivendo è la fine del mondo, la cenere che ci è posta in testa ci ricorda, invece, che è “la fine di un mondo”, quello che conosciamo, per farne nascere uno nuovo. Chesterton diceva che le favole non servono per ricordare ai bambini che esistono i draghi, loro lo sanno benissimo. Le favole servono a insegnare ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. Così è la Quaresima: serve per ricordarci che il male può essere vinto. Tu fai la tua parte assumendoti le tue responsabilità: essere responsabile significa che posso cambiare.