Nella «positività» dei dirigenti la forza per il futuro CSI
È passato un anno dal primo tampone positivo al Covid, questo sconvolgente “ospite”, che da Codogno, da “sasso” in caduta è divenuto presto una valanga che ha travolto e bloccato tutto. Anche il CSI ha compiuto un doloroso stop alle attività, pensando fosse roba di poche settimane. Mai eravamo così lontani dalla reale percezione di quanto stesse avvenendo. Meglio così, forse, poiché nessuno era pronto ad affrontarlo. La pandemia si è rivelata ben presto grave, allungando i tempi di “fermo”, ma la speranza e la fiducia in seno al CSI, non sono mai venute meno. Con orgoglio ho osservato la reazione di Comitati e società sportive, capaci, senza autocommiserazioni, d’impegnarsi a fondo per una ripartenza, pur condizionata dalla situazione socio- sanitaria del Paese. In estate la speranza, illusoria, d’essere fuori pericolo. L’autunno ci ha riportato coi piedi per terra, nel pieno dell’emergenza, tanto da farci prendere atto di quanto inutili fossero stati tutti gli sforzi esercitati per ripartire. Ancora oggi non sappiamo cosa accadrà, anche se c’è grande attenzione e speranza sull’azione dei vaccini. Null’altro ci salverà. Questa premessa per evidenziare la giusta preoccupazione di moltissimi, spesso sfiduciati e sicuramente molto stanchi. Da diverse parti d’Italia ho riscontrato segnali di scoramento, abbandono e totale sfiducia, ma chiedo a tutti di trovare le energie per reagire. È il momento per prepararci ad una ripartenza, forse non così celere, ma che ci sarà! Certo non ripartiremo da dove ci eravamo fermati, ma è un segno di speranza: sarà una ripresa diversa dalla vita di prima, magari fatta da tornei e non dai soliti campionati? Forse sì. D’obbligo il dubitativo, perché ci dovremo adattare alle opportunità che ci verranno concesse.
Dico infine ai Comitati e alle società sportive: abbiamo la responsabilità d’offrire sempre un approdo sportivo, educativo e formativo ai giovani delle nostre comunità; non possiamo tirarci indietro per stanchezza! È il momento di dimostrare che ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo. La strada futura sarà assai diversa da quella immaginata fino a un anno fa, ma nell’attività sportiva a venire non mancheranno aggregazione e lo stare insieme. Lo sport crea spazio ad una vita buona, fatta di relazioni, confronto, gioia ed allegria! Raccogliamo quindi i bisogni e rispondiamo sì alle comunità che hanno sempre creduto nel CSI. Torneremo certo a essere riferimento per i nostri associati: ne ho avuta conferma partecipando a tante assemblee elettive sul territorio, con dirigenti motivati e positivi. Su tale forza costruiremo un futuro degno della nostra storia.