L'icona di Pasqua: un angolo d’oro sulla pagina nera
Durante la preparazione del nuovo Evangeliario (libro che raccoglie i testi del Vangelo) della Chiesa Ambrosiana è stato chiesto ad alcuni artisti di accompagnare con dei disegni le domeniche e le feste dell’anno liturgico. A sorpresa l’artista Ettore Spalletti ha preparato per la notte di Pasqua un’opera paradossale. La pagina è completamente nera con, in alto a destra, un angolo piegato. Come se, girando maldestramente la pagina, si fosse prodotta un’orecchia sul foglio. L’istinto è quello di rivoltarla per rendere la pagina uniforme ma non è possibile: è incollata. In più, quell’angolo e solo quell’angolo è completamente dipinto d’oro. Quell’angolo è piccolo rispetto alla superficie dell’intera pagina nera eppure è capace di attirare l’attenzione per la sua luminosità e la sorpresa di aver interrotto la geometria. Inoltre, nello spazio lasciato aperto da quella piegatura si intravvede l’angolo di una pagina bianca, quella che apre i Vangeli della Pasqua con l’annuncio: “Non è qui, è risorto!”. Questa è la vera stranezza che irrompe nella nostra storia, che sembra risucchiata nel buio del dolore, della fatica e dell’incertezza. Il nero cancella ogni forma possibile: ecco perché rappresenta il nulla. Nero è il colore della morte poiché non puoi raccontare nessuna storia. Nel nero tutti si nascondono per paura di farsi vedere. Il nero cancella ogni orizzonte e prospettiva possibile rendendo tutto uguale e immobile. L’unica via possibile per uscire dalla claustrofobia del nero arriva dall’oro, il colore della luce che viene dal cielo, anzi da Dio stesso. Così avviene a Pasqua. Che cosa capita nel buio del sepolcro nessuno lo sa. Di certo un’esplosione di luce per scrivere pagine nuove e inedite nella nostra storia. Siamo stanchi, anzi, come dice Papa Francesco, “provati” da questo tempo di pandemia.
L’incertezza circa il momento in cui finirà e potremo ricominciare inizia a esplodere con rabbia e irrequietezza; anche la pazienza sembra avere un limite facendoci crollare sotto il peso della rassegnazione.
La Pasqua, se non vuole essere semplicemente una data sul calendario, deve spingerci oltre questo “nero” per intravvedere il bianco delle pagine che devono ancora essere scritte. Dietro quel piccolissimo angolo dorato dell’Evangeliario, intravvediamo una novità possibile ma non ancora tutto. E’ già qualcosa! E’ credere davvero che Dio sta realizzando per me, per noi, per tutti un futuro inaspettato. La felicità, la gioia, la vita sono ancora possibili dove tanti pensano che ci siano solo tristezza, sconfitta e tenebra. Buona Pasqua.