Pronti a ripartire con valori molto saldi
Finora siamo stati bravi. Abbiamo retto l’urto della tragedia e tenuta accesa la fiamma della nostra attività pronti a ripartire appena possibile. In che modo? E quando sarà possibile? Rispondo solo alla prima domanda perché le strutture architrave dell’Associazione non si sono mai lasciate prendere dallo scoramento, né alzato bandiera bianca, grazie ad uno spirito battagliero affinato in anni d’attività e grazie alla tenuta dei nostri dirigenti. Al secondo interrogativo nessuno può rispondere oggi: fiducia e speranza non devono offuscare la razionalità. Occorre essere vigili, pronti a correggere la rotta, quando necessario perché se è vero che stiamo uscendo dal profondo della crisi, è pur vero che c’è ancora tanta strada da fare prima di festeggiare il ritorno alla normalità. Ma diversa, perché sarà impossibile un ritorno al passato, così come lo avevamo conosciuto. Dopo mesi terribili, in cui abbiamo perso amici carissimi e collaboratori straordinari, dove si è smantellata tanta parte del nostro patrimonio relazionale e organizzativo: come si fa a ipotizzare che un giorno sarà tutto dimenticato? Questa fase di passaggio dimostra che il CSI ha le risorse umane e progettuali per ripensarsi e programmare in modo diverso, nuovo e più attuale, il proprio impegno. Saldissimi i valori di riferimento: servizio ai più fragili, “inclusione sempre” ed “esclusione mai”, attenzione ai doveri educativi e formativi. Però non facciamoci troppo prendere dall’entusiasmo, intravedendo il traguardo della fine crisi. Troppi gli “stop& go” vissuti, momenti di desolazione, poi di sollievo, e di nuovo di sconforto. È pur vero che oggi a fare la differenza, c’è la somministrazione sempre più vasta dei vaccini. Ma si profila il rischio ambivalente di frenesia e di depressione. Non è da noi. Modifichiamo il modo di servire lo sport per tutti e quindi scendiamo di nuovo in campo. Il CSI ha infatti programmato e messo a disposizione l’occorrente per una ripartenza graduale e solida. Vanno seguite regole che tutelino atleti, familiari, dirigenti e su tutto i settori giovanili, le ragazze e i ragazzi affidatici. La salute è sempre e comunque il valore più grande. La nostra Associazione, lo sappiamo, è quella del fare e siamo forse i più colpiti in questa circostanza, eppure siamo anche i più pronti a ripartire. Vedremo: di sicuro rimanendo uniti supereremo anche questo.