Ora vacciniamo anche gli animatori dei Centri estivi
La terza ondata della pandemia inizierà pian piano a salutarci per lasciare spazio ad un’estate che si preannuncia diversa da quella precedente. Quest’anno siamo più consapevoli dei rischi che accompagnano il virus, comprese le nuove varianti, con la speranza che il contagio diminuisca con l’arrivo del caldo. Rispetto al 2020 però procedono, come nel resto d’Europa, le vaccinazioni, con l’auspicio che tra pochi giorni si possa arrivare alle venti milioni di dosi somministrate. La strategia nazionale tiene conto di due variabili: l’età anagrafica e le categorie di rischio. I nostri anziani, insieme con i bambini, sono coloro che più hanno patito gli effetti del Covid-19, assieme a quei lavoratori, più esposti al rischio contagio, per la natura della loro professione. Logico e necessario vaccinare prima gli operatori sanitari poi il personale scolastico, prestando attenzione ai ragazzi, non solo come categoria fragile ma a loro volta come possibile canale di diffusione intra e inter-familiare. Essenziale, come sta avvenendo, che per le vaccinazioni l’impegno sia totale, e non sia lasciato nulla di intentato. Per il Csi è importante ricordare come il recente “Decreto Riaperture”, consenta comunque da questa settimana la ripresa delle attività sportive all’aperto. È un passo avanti che darà un po’ di respiro ai giovani. Meritano molta attenzione le esigenze e le sensibilità dei minori, sia perché più fragili, sia perché nell’impossibilità di esprimere i loro disagi. Tocca a noi intuirli e proporre attività sportive incentrate sul gioco ma comunque rispettose delle regole in vigore. Sogno di poter sentire di nuovo i “rumori” del gioco, le grida dei ragazzi, i rimbalzi dei palloni, le raccomandazioni degli allenatori… Quanto ci è mancata questa vita! Con tempismo e merito molte società sportive si stanno riorganizzando per riaprire le attività giovanili e un po’ ovunque, nel Csi, ci si prepara ad attivare i Centri Estivi di cui c’è un gran bisogno. Ma non sono del tutto sereno: le riaperture “in sicurezza” tanto invocate metteranno a contatto i ragazzi con allenatori ed animatori che, contrariamente al personale scolastico, non sono stati vaccinati. Importante in tal senso l’esempio dell’Emilia Romagna, che ha autorizzato il tampone rapido gratuito presso le farmacie convenzionate anche per educatori a stretto contatto con i più giovani, tecnici di società giovanili, volontari del Terzo settore: un bel segnale da replicare anche in altre zone d’Italia. Individuare chi è a più elevato rischio, al pari dei docenti scolastici, e inserirli tra i primi vaccinandi, non è solo un segno di civiltà, né simbolico, ma è un atto sanitario efficace al contenimento del contagio nel momento più delicato delle prime riaperture. L’auspicio è di trovare nel Governo, nel Ministro Speranza, nel sottosegretario Vezzali, ma anche nelle istituzioni sportive, quella giusta sensibilità verso questa tipologia di lavoratori che, oltre alle difficoltà economiche, sono in pericolo anche nel riprendere un servizio così importante per tutta la società italiana.