Alziamo lo sguardo per tracciare il percorso futuro
Uscire dall’emergenza vuol dire anche tornare ad alzare lo sguardo per tracciare oggi il percorso futuro del Centro Sportivo Italiano. È venuto perciò il tempo di pensare in concreto ad un salto di qualità per alzare il livello della nostra proposta. Un obiettivo sicuramente ambizioso, difficile ma non impossibile, è quello di formare, entro un quadriennio, 10 mila dirigenti in grado di interpretare i nuovi bisogni della società e guidare le società sportive che hanno fiducia nel Csi, nell’offerta di un servizio capace di proporre attività sportiva educativa, formativa
e solidale.
Con un atto di coraggio e di fiducia nelle potenzialità dei dirigenti del Csi, il Consiglio Nazionale ha fatto propria la proposta della Presidenza, istituendo la Scuola Nazionale Dirigenti.
Dovendo formare dirigenti di Comitati e di Associazioni sportive, è chiaro che si tratta di una decisione dalle forti connotazioni culturali ma di significative ricadute pratiche. Sapendo di poter contare sulla sua importante e vasta esperienza di dirigente ad alto livello, il Consiglio, ancora una volta su proposta della Presidenza, ha nominato referente della Scuola Nazionale Dirigenti l’amico di tanti anni di servizio nell’Associazione, Massimo Achini, oggi presidente del Csi Milano, fra gli altri incarichi precedenti già Presidente Nazionale del Csi dal 2008 al 2016.
Sarà lui ad illustrare tutto questo e molto di più ed a riferire del “calendario” degli appuntamenti mercoledì 20 ottobre, in videoconferenza, nel corso della serata di presentazione del programma della Scuola Nazionale Dirigenti per la formazione dirigenti per i comitati.
Dalla capacità di formare la classe dirigente dell’associazione di oggi e di domani passa non poco della nostra reale capacità di generare futuro. Per questo la Scuola Nazionale Dirigenti va considerata una realtà “di tutti” al servizio “di tutti” capace di generare percorsi e cammini che realmente coinvolgano i dirigenti dei comitati e delle società sportive.
Da parte mia raccomando di prestare la massima attenzione e dare accoglienza a questa proposta perché uscendo dalla crisi che ci ha drammaticamente colpiti, abbiamo il dovere di adattarci alle nuove richieste del territorio legate anche alle nuove povertà che ci sono. Questo non dimentichiamolo: la nostra storia ci richiama all’attenzione per chi ha più bisogno.