25 novembre 2021

C’è bisogno dei giovani per trasformare i desideri in realtà

Lo ripetono coloro che da tanto tempo occupano ruoli di servizio o di governo, forse per giustificare la loro perseveranza: «non ci sono giovani!». Fanno eco i più anziani, per sottolineare il valore della loro nostalgia: «Non ci sono più i giovani di una volta!». Replicano i giovani, per difendersi e rafforzare i loro alibi: «C’è bisogno di ringiovanire!». A tutti questi ha risposto Papa Francesco domenica scorsa celebrando la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, ricordando il vero motivo per cui c’è bisogno dei giovani: «Perché in un mondo che, appiattito sui guadagni del presente, tende a soffocare i grandi ideali non perdete la capacità di sognare». In questo tempo così faticoso abbiamo perso un po’ tutti la capacità di sognare e questo rende la vita più triste, offuscata dalla nebbia dell’inquietudine e dell’ansia, del non saper più credere nella bellezza che può venire dal futuro. Sognare non significa per forza cambiare il mondo con opere eroiche o spettacolari ma soprattutto rinunciare al fatalismo, alla rassegnazione, all’idea che sia impossibile uscire dall’angusto e scomodo spazio di una vita prigioniera dei falsi miti, dei pregiudizi, delle minacce, del confronto. Per realizzare i sogni occorre lasciar andare tante pesanti zavorre da cui siamo oppressi che ci costringono a stare immobili, sdraiati a guardare all’insù aspettando che le nuvole dell’incertezza se ne vadano via da sole. È trovare il coraggio di dire dei no decisi alle giustificazioni, alle lamentele, ai comodi alibi e al rimandare continuamente l’appuntamento con la novità. Mettersi in moto perché i propri desideri non rimangano occasioni sfumate ma si trasformino in realtà e obiettivi da raggiungere. Avere grandi sogni è la chiave che permette di faticare, lavorare e superare con slancio i momenti più difficili perché, come ha affermato Martin Luther King: «Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere». L’ostacolo più grande, talvolta colpisce anche la nostra Associazione, non è la mancanza di giovani ma la presenza di “ladri di sogni”. Costoro, avendo smesso di sognare, provano un senso di fastidio nel vedere gli occhi pieni di coraggio e sentire il “chiasso” della passione di chi non vuole rinunciare al sudore della fatica che la novità comporta. «Quando le persone non sanno fare qualcosa, lo dicono a te che non la sai fare…» è l’amara constatazione del protagonista del film “La ricerca della felicità” ma insieme diventa invito a non rinunciare perché “se vuoi qualcosa vai e inseguila”. Senza sogni siamo destinati ad invecchiare. Anche al Csi, come diceva il Cardinal Martini, servono «sognatori che ci mantengano aperti alla sorpresa dello Spirito Santo».

L'angolo dell'assistente

C’è bisogno dei giovani per trasformare i desideri in realtà

Don Alessio Albertini

Assistente Ecclesiastico Nazionale