Con tenacia e pazienza. Pronti a far rivivere lo sport
Martedì sera, all’incontro con i Presidenti territoriali di tutta Italia ho respirato “aria di CSI”. Aria limpida, salubre e pungente. Anzitutto per la larga partecipazione, un chiaro segnale di quanta voglia ci sia di condividere e di continuare con determinazione ad offrire un servizio indispensabile ancor più in questi tempi.
Non è stata una sorpresa perché conosco bene l’universo Csi e riconosco anche la qualità e la competenza dei nostri dirigenti: gente capace di lavorare senza mai cercare i riflettori e brava nel garantire la tenuta ad una Associazione che sta segnando una presenza decisiva nella storia della società italiana, specie in questo momento complicato, difficile per tutti, nel quale è facile cadere nello scoraggiamento e nel rintanarsi nel privato lasciando che ad affrontare la tempesta siano altri.
È una fase questa che ci offre grandi opportunità di ripensarci per continuare a proporre il nostro progetto sportivo al servizio di tutti.
Attenzione però a credere che ormai sia tutto sorpassato e che si possa ricominciare esattamente come prima. Le difficoltà, i limiti operativi, le norme restrittive ci sono ancora e non ci possiamo permettere di diminuire la nostra attenzione. Una pausa, una sospensione, che certamente mi auguro non sia all’orizzonte, potremmo ancora reggerla ma non certo una nuova chiusura. Per questo motivo dobbiamo essere pazienti, tenaci, concreti e fare tutto quello che serve per uscire meno ammaccati possibile dalla crisi socio-sanitaria ed economica in corso.
Anche se non possiamo dare tempi certi di quando potremo ripartire voglio sperare che entro il mese prossimo potremo ricominciare “a vivere” e a fare attività sportiva. Guardando nello specifico in casa nostra, ho già avuto modo di indicare, quale nuovo confine del Csi, la valorizzazione di nuove discipline, o il recupero, aggiornato di quelle già praticate. Dobbiamo attuare un vero e proprio piano di rilancio e lo faremo, ma più attuale irrompe la complicazione delle visite mediche per gli atleti guariti dal virus. È stato approvato ieri l’altro dal Cts il protocollo della Fmsi, che comunque preoccupa molti dirigenti ciessini. Il nodo sui costi e sui tempi per tornare in campo esiste ancora ed è serio, ma niente panico. Dobbiamo, anche in questo caso, prendere in mano la situazione e gestirla al meglio, dialogando con i medici sportivi, con le istituzioni, con le società sportive. Alla fine la nostra linea associativa vince sempre perché punta esclusivamente al bene delle persone e delle comunità e, per ciò stesso, dell’attività sportiva.