Virus, guerra, rincari: quante difficoltà per le famiglie
Abbiamo dato notizia, la scorsa settimana, della decisione della Presidenza Nazionale del CSI di sostenere le spese, sicuramente modeste, inerenti l’attività sportiva di bambine e bambini profughi dall’Ucraina, in fuga dalla spaventosa guerra in corso. Si tratta, come si può ben immaginare, di un segno, ma rappresenta una indicazione di come il CSI intenda il suo ruolo nella storia e quale testimonianza debba dare in ogni momento. Vien fin troppo facile sottolineare che, avvistate le prime luci in fondo al tunnel della pandemia che ci ha dilaniati per oltre due anni, mai avremmo potuto immaginare che ci saremmo trovati, prima ancora del ritorno alla consuetudine di una vita serena, a parlare di guerra, di morti, di soldati, di bombe. E di milioni di cittadini in fuga alla ricerca di un territorio accogliente, di una casa sicura, di un tetto sotto cui dormire, di un pasto caldo quotidiano.
Quanto sta accadendo avrà comunque effetti anche sul futuro delle nostre comunità che dovranno trovare il modo di adeguare l’offerta organizzativa alle nuove situazioni che si vanno creando. Bisogna infatti essere attenti e rispettosi delle difficoltà che le famiglie si trovano ad affrontare, come l’esplosione dei costi dell’energia elettrica, del gas, dei carburanti, degli alimenti. Cosa vuol dire? Che probabilmente ci saranno numerose famiglie in crisi nel trovare le risorse economiche per l’attività sportiva dei figli. Questa attività comporta infatti costi di iscrizione, di trasporto, di abbigliamento.
Cosa siamo chiamati a fare? Studiare, dove possibile, il modo per fare proposte sostenibili e accessibili, tenendo conto anche dei costi, per evitare di scoraggiare le famiglie dal far partecipare i figli all’attività sportiva. In questo contesto guardiamo con speranza e fiducia alla ripresa dell’attività nazionale. Il campionato di sci che in Trentino, ad Andalo, vivrà il suo epilogo, potrebbe assurgere a simbolo della rinascita. Qualcuno, forse, ricorderà, infatti, che fu proprio questo campionato nazionale il primo evento arancioblu ad essere sospeso nel 2020. Non si è potuto riproporlo nemmeno nel 2021 e adesso, finalmente, eccoci di nuovo sulle piste. Sembra sia passato un secolo!
L’augurio per i partecipanti e l’auspicio per gli organizzatori è che questo campionato sia una vera festa, un ritorno alla vita, allo sport che unisce e rende amici. Ne abbiamo un bisogno profondo e ringrazio fin d’ora tutti coloro che faranno del loro meglio per ottenere questo risultato.