«C’è bisogno di tutto»: il Csi in campo per l’Abruzzo
Dagli amici abruzzesi mi giungono continui aggiornamenti su quanto sia ancora difficile la situazione nelle zone colpite dal terremoto, anche se è grande la gara di solidarietà che si è aperta in tutto il Paese, cui anche il CSI non si è sottratto. È una realtà che emerge in pieno dalla parole di Enrico Melonio, guida del Comitato aquilano, che voglio citare in diretta: «Ringrazio l’associazione per come si è messa rapidamente in moto per venirci in aiuto. E l’iniziativa dei gemellaggi con il Comitato aquilano si è rivelata proficua e calorosa» «Vorrei citare tutti, ma non è possibile. Molti Comitati ci hanno detto che aspettano richieste specifiche. C’è bisogno davvero di tutto. Specie di vestiario nuovo, perché non tutto ciò che arriva è fruibile: giacche a vento, maglioni, t-shirt, tute invernali ed estive. Può sembrare strano, ma occorre anche abbigliamento intimo, estivo ed invernale, per uomo, donna e bambini: nessuno pensa a mandare questo genere di cose. I generi alimentari sono utili solo se a lunga conservazione. Servono poi telefoni cellulari: al momento del sisma, fuggendo, pochi sono riusciti a portarli con sé. I telefoni fissi non esistono più, e i cellulari sono l’unico modo per restare in contatto con i propri cari. Le compagnie telefoniche hanno riattivato le reti e sono pronte a donare le Sim. Si riavvia l’attività scolastica, ma non ci sono più computer ed altre attrezzature. In questo disastro il Csi de L’Aquila ha potuto riprendere a lavorare grazie all’aiuto giunto dalla CISL di Genova, che ha inviato una roulotte che ora funziona da sede del Comitato. Ma la preoccupazione più grande è un’altra: temiamo che, passato l’impatto emotivo del sisma, quando nei prossimi mesi non saremo più nei Tg della sera, ci si possa dimenticare di noi. Speriamo che il CSI contribuisca a tenere alta l’attenzione generale anche nella fase della ricostruzione». Un’altra faccia dell’emergenza è quella vissuta in prima persona dai presidenti territoriali abruzzesi. Prosegue Enrico Melonio: «Anche i nostri Comitati di Chieti, Pescara, Teramo e Lanciano- Ortona si stanno adoperando, tra le altre cose, per assistere i circa 20.000 sfollati accolti in queste tre province. Che gli alberghi abbiano aperto loro le porte non significa che questa gente non abbia bisogno di tante altre cose, a cominciare dai capi di vestiario. Operiamo in stretta sintonia con le Caritas diocesane, ma il materiale di soccorso può essere inviato direttamente al CSI, attraverso il coordinamento nazionale promosso e gestito dalla Presidenza». Ed ora non resta che mostrare, ancora una volta, quanto sia generoso il cuore del CSI.