Sport nella Costituzione: verso una svolta culturale
La notizia di oggi è molto positiva: martedì scorso la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge costituzionale sulla tutela dello sport che viaggia così verso un’autorevole conferma nella Carta fondamentale dello Stato Italiano. Abbiamo già parlato di questo tema alcune settimane fa, a seguito della approvazione di questa norma da parte del Senato sottolineandone il grande valore sociale. In questo modo lo Stato, con le sue istituzioni, convalida e consacra l’importanza dell’attività sportiva quale strumento educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. Già questa declinazione di valori positivi è un significativo indicatore dell’orizzonte che si va profilando. Pur se è vero che siamo solo a metà del percorso di modifica costituzionale, la maggioranza che ha approvato questa norma fa ben sperare: 365 sì; 2 contrari e 2 astenuti. Interessante anche la collocazione della norma, che modificherà l’art. 33 e che si pone nell’area costituzionale dedicata alla cultura, all’educazione, alla formazione dei cittadini italiani. Lo sport, insomma, almeno nelle intenzioni, è meritevole di maggiori attenzioni e tutele. Ora però si tratta di dare sostanza alle indicazioni teoriche, di far seguire alle parole i fatti. Condivido le osservazioni di chi, a livello politico e istituzionale, sottolinea che in fondo questa norma sancisce quanto già è diventato costume sociale e culturale. Che lo sport sia alla base di una corretta formazione dei giovani,
che sia veicolo di benessere, che aiuti a far crescere una società più equilibrata è già ampiamente dimostrato dalle migliaia di società sportive, di ogni livello economico e di ogni portata sociale, che sono impegnate a proporre e gestire l’attività sportiva. Il CSI da questo punto di vista è in prima fila da più di cento anni, se alla storia del CSI vogliamo, come è giusto che sia, attribuire anche gli anni della originaria Fasci (Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane) nata il 23 agosto del 1906 ad Oropa, in provincia di Novara, con un gruppo originario di 16 società sportive e con un organo informativo ufficiale ai nostri occhi particolarmente caro: “Stadium”. A buon titolo quindi il CSI chiede che il cammino della norma che tutela lo sport all’interno della Costituzione produca poi risultati concreti: norme chiare e alla portata di tutti, sia sui temi fiscali che su quelli assicurativi, di tutela della salute e previdenziali. Sembra semplice, ma non lo è.