Confermiamo subito il decreto sul lavoro sportivo
Credo sia sotto gli occhi di tutti che l’importanza della pratica sportiva di base non è il tema che maggiormente appassiona la nostra nazione. Ci esaltiamo quando i portacolori azzurri vincono le Olimpiadi o i Mondiali (l’ultimo meraviglioso esempio la strepitosa Italvolley vincitrice in Polonia) ma poi la comunità si distrae, quando si tratta di valutare come rafforzare quella spinta propulsiva a fare sport - che tanto bene farebbe a ragazzi, giovani e adulti - e magari addirittura a spendere qualche minuto nel valutare quanto la carenza di attività sportiva possa essere dannosa per tutti: sia per coloro che si ammalano più facilmente e vedono diminuire drasticamente l’aspettativa di vita (che è poi quella che conta) sia per l’intera comunità, che si ritrova costi sanitari e sociali di gran lunga superiori a quelli da affrontare se invece si valorizzasse l’importanza del movimento, del fare sport, dello stare con gli amici all’aria aperta (o in palestra).
L’importanza della pratica sportiva (soprattutto giovanile) è quasi scomparsa dai radar della politica. Capisco ed è giusto che l’attenzione venga riservata a temi incombenti e drammatici, come gli effetti della guerra in corso in Ucraina, nel cuore dell’Europa e a due passi da casa nostra. Credo, tuttavia, che dedicarsi ad un problema da parte di alcuni esperti particolarmente qualificati, non escluda che altri si occupino d’altro. E soprattutto vorrei tanto che il mondo della politica (un mondo che va tutelato e rispettato perché ci consente di continuare a vivere in democrazia nonostante tanti aspetti che potrebbero e che dovranno essere migliorati), non parli che sporadicamente di sport.
Questo non va bene. A nome del Centro Sportivo Italiano, chiedo con forza che i candidati al Parlamento oggi e i parlamentari domani, dopo le elezioni del 25 settembre prossimo, si impegnino su alcuni temi fondamentali nella difesa e nella promozione della pratica sportiva.
Oggi mi limito a segnalare uno dei problemi che nelle prossime settimane riprenderò e che rappresentano la posizione del Consiglio Nazionale del CSI.
L’Associazione è preoccupata per quanto sta per succedere nell’ambito del lavoro sportivo. A nostro avviso occorre confermare subito, senza tentennamenti, la proposta di decreto correttivo sul lavoro sportivo, assolutamente necessaria prima che la riforma entri in vigore, con il rischio che risulti insostenibile per le associazioni sportive di base. Non possiamo correre il rischio di perdere moltissime società sportive di base, attive negli ambiti più semplici e, a volte, più poveri, del territorio italiano.