L'interesse comune di un'unica grande squadra: il CSI
Domenica si è svolto il Campionato nazionale di corsa su strada, terzultimo di una lunga serie di manifestazioni nazionali e di un percorso che si concluderà con Padel e Judo. Si sta chiudendo una stagione di soddisfazioni, arricchita dalla grande partecipazione alle tante manifestazioni. La vita del CSI ne risulta particolarmente valorizzata e perciò ancora una volta esprimo gratitudine a tutti coloro che si sono adoperati per la perfetta riuscita. È stato possibile così vivere e far vivere, attraverso l’attività sportiva, momenti di grande felicità ai ragazzi, alle loro famiglie, ai dirigenti, e a tutti gli appassionati. La mia e la gratitudine dell’intero CSI è anzitutto rivolta alle società sportive che hanno partecipato motivando e sostenendo l’entusiasmo degli atleti; società tanto più ricche di valori dal momento che provengono da un percorso di attività sportiva di base. Però, c’è sempre un però… Come CSI, nel frattempo, abbiamo avviato una seria riflessione sulla valenza del percorso dei campionati nazionali. Lo abbiamo fatto iniziando dai Presidenti Provinciali (territoriali), poi con quelli Regionali, poi all’interno della Presidenza Nazionale e infine nel Consiglio Nazionale. Non possiamo negare che questi Campionati sono importanti e sono stati per il CSI un fiore all’occhiello degli ultimi vent’anni di vita associativa. Abbiamo sempre sostenuto e difeso, ogni qual volta si è reso necessario, la partecipazione e la qualità delle manifestazioni nazionali: inclusive, accoglienti, e nello stesso tempo capaci di mettere in luce i talenti degli atleti, lasciando spazio alla loro valorizzazione. D’altra parte lo sport è proprio questo. Ora però è tempo di far evolvere questi momenti associativi e perciò stiamo facendo una riflessione su alcune possibili novità, legate alla diffusione capillare delle manifestazioni e alle emergenti complessità connesse a questa vera e propria “esplosione” partecipativa. Chi ha sulla testa qualche capello bianco, come me, ricorderà che nei primi anni i Campionati Nazionali erano una decina. Quest’anno arriviamo a ben 35! La struttura nazionale CSI, per forza, dovrà chiedere al territorio di condividere alcuni oneri nella consapevolezza che è un evidente interesse comune, perché il CSI è uno solo. E così dobbiamo sentirci: come un’unica grande squadra dove tutti si danno una mano.