Che il governo affronti presto i temi del lavoro sportivo
Torno sui decreti sul lavoro sportivo che tanta preoccupazione stanno destando a tutti coloro che hanno a cuore la gestione dell’attività sportiva in Italia, ma in particolare ai Presidenti delle società sportive, i più direttamente interessati. Sarò ripetitivo, ma ritengo doveroso rinnovare l’auspicio che il nuovo Governo affronti seriamente e al più presto tale tema. Valutando nuove possibili normative, ammodernate, senza penalizzare chi sta offrendo tanto per continuare a proporre sport per ragazzi, giovani e non più giovani, in modo accessibile a tutte e a tutti. I motivi di speranza ci sono, a partire dal fatto che, con la nuova squadra governativa, è tornato quel Ministero dello Sport, da noi sempre reputato segno di una scelta a favore dell’attività sportiva, ritenuta così materia meritevole di un’attenzione specifica. Non sarò mai nella schiera dei lamentosi. Siccome amo tutto ciò che è impegno educativo e formativo, nell’ottica cristiana della vita, mi sembra adeguato richiamare chi ne ha la possibilità e la responsabilità, a muoversi nell’interesse dello sport, in particolare quello di base, che in definitiva è l’interesse di tutti. È risaputo quanto lo sport sia fondamentale nell’equilibrio socio-economico della nostra Nazione: lo sport è vita, amicizia, solidarietà, condivisione, salute, educazione, prevenzione ed un occhio vigile degli adulti sui più giovani. Quindi lo sport va difeso e promosso! Il CSI, peraltro, ha una storia importante da valorizzare e tutelare. Ne ho avuto conferma recentemente, ricevendo da parte di un amico del CSI, che aveva un padre molto attivo nell’Associazione, una folta documentazione di scritti, foto, analisi, progetti e tanto altro. Mi sono trovato ancora una volta davanti alle prove tangibili del patrimonio di amore per gli ideali dell’Associazione che ci è stato donato e che abbiamo il dovere di difendere. Abbiamo ricevuto in dote una ricchezza che non può essere sprecata e nemmeno dimenticata, ma l’unico modo dignitoso per rendere onore a chi tanto ha fatto prima di noi è quello di seguirne l’esempio e lavorare intensamente e sinceramente per continuare a camminare su quella strada, valorizzando quei percorsi e mettendoci in gioco in prima persona.