Necessario garantire la tenuta del sistema sportivo
In una settimana un pochino strana per le polemiche sullo sport di base, il CSI ha vissuto momenti contrapposti: attaccato in modo inelegante da qualche voce della grande informazione, difeso e sostenuto da altri autorevoli organi di stampa. Il Presidente del CONI, Malagò, recentemente ha chiarito che lo sport di base, gestito dagli Enti di promozione sportiva, è il fondamento di tutta l’attività sportiva: da quella dei bambini e del dilettantismo puro, fino al top dello sport di vertice. Tra questi mondi non c’è discontinuità perché l’uno si nutre dell’altro e viceversa. Sarebbe importante che questo pensiero fosse condiviso a tutti i livelli, a cominciare dai responsabili del Governo centrale. Un esempio: sono entrati in vigore i decreti sul lavoro nello sport che, purtroppo, non sono del tutto condivisibili. Tali norme rischiano di mettere in grossa difficoltà molte società sportive. Lo sport avrebbe bisogno di ritrovare serenità e di superare gli effetti delle gravi crisi generate dalle tante chiusure. Ma non è così. Dunque concentriamoci sul percorso indicato dal recente Consiglio Nazionale del CSI. Lo sport di base, perché abbia un senso, deve poter incidere nella vita dei cittadini, ai quali offre un servizio non per farne dei campioni, ma per costruire un senso di comunità. Siamo nati nel 1944, soprattutto per i giovani, divenendo nel tempo una proposta per tutta la società, con una spiccata attenzione per i più piccoli, i fragili e gli emarginati e una dedizione per coloro che non sono primi. La nostra storia racconta piena fedeltà ai nostri ideali. Più che mai, oggi, grazie allo sport, possiamo offrire occasioni di incontro, di socialità, di relazione personale diretta. Per questo sono orgoglioso che nel CSI faccia attività sportiva una fetta molto alta di under 16. Ciò non significa scarsa attenzione per le altre generazioni, tutt’altro. Però è bello pensare che siamo in campo per offrire momenti di serenità e gioia ai più giovani, affiancando e cercando di aiutare le famiglie che tutti dicono di voler aiutare, ma che in realtà sono spesso lasciate troppo sole. Noi, invece, ci siamo