Nel presepe c'è davvero spazio per ognuno di noi
Alla vigilia di questo Santo Natale vorrei invitarvi ad una sosta per fare conoscenza con i santi del presepio. Artistico come da tradizione napoletana o di terracotta, simbolico o realistico, con statuine fatte dei materiali più impensabili ma sono sicuro che da qualche parte della vostra casa l’avete sicuramente già allestito. Magari con qualche sorpresa , soprattutto se in casa avete dovuto contrattare con i più piccoli la presenza o meno di automobiline, dinosauri, peluche, soldatini, bambole. Risulta anche strategica la disposizione delle statuine. Non può mancare la statuina del pastorello, nel presepe napoletano chiamato Benino, che se la dorme bellamente, alla faccia di tutti gli annunci angelici. O quello della tradizione siciliana, Zu Innaru, che a staccarsi dal caldo focolare non ci pensa proprio. C’è Gelindo, sconclusionato pastore tipico del presepe piemon-tese, che rappresenta la statuina più vicina alla Sacra Famiglia. La tradizione vuole che sia il pastore (proprietario del bue) che offrì la propria stalla a Giuseppe e Maria. A volte è accompagnato dalla statuina di sua moglie Alinda, di sua figlia Aurelia e del suo servo Maffeo. Sempre lì accanto alla capanna c’è la bolognese Meraviglia, che agita le braccia in aria per la felicità. A naso in su, troviamo «’u mmagatu di stii», il pastore che nella tradizione calabrese vede per primo la stella cometa. Poi i Re Magi, stranieri di un’altra religione, con il loro corteo di cammelli e servitù. A qualche metro di distanza, dalla credenza della cucina, cominciano la loro lenta marcia di avvicinamento a Betlemme. E poi zampognari che disturbano la quiete pubblica, artigiani alle prese con prosciutti e caldarroste, altri personaggi strampalati... Non tutti sembrano coinvolti in quella nascita misteriosa. Anzi, qualcuno sembra proprio non essersene accorto. Ci sono personaggi lontanissimi dalla meta che forse non arriveranno in tempo alla festa, qualcun altro in cammino verso tutt’altra parte, altri stesi a terra tramortiti. Qualche statuina addirittura sembra stanca di esserlo, senza un piede o con una gamba tenuta insieme maldestramente con un po’ di scotch. E nonostante tutto ci ritroviamo ancora a commuoverci di fronte a questo disordinatissimo e variegato spettacolo di santità umana! E’ proprio bello pensare che nel presepe, grazie a Dio, c’è davvero posto per tutti...